Il disastro di Balvano è un incidente ferroviario avvenuto il 3 marzo 1944 nella galleria “Delle Armi”, nei pressi della stazione di Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza, lungo la ferrovia Battipaglia-Metaponto. Il treno merci 8017, che trasportava abusivamente centinaia di persone, si fermò all’interno del tunnel e non riuscì a proseguire in quanto troppo pesante per la pendenza della linea. I tentativi falliti di smuovere il mezzo messi in atto dalle due locomotive produssero elevate quantità di gas di scarico tossici che provocarono il decesso di oltre 500 persone.
Secondo i dati forniti dall’allora Consiglio dei ministri, la tragedia provocò 517 morti; secondo altri le vittime sarebbero di più, forse più di 600. Alcuni sopravvissuti, 90 in totale, riportarono danni permanenti.
La tragedia, avvenuta poco più di un anno prima della fine della seconda guerra mondiale, venne censurata dalle forze alleate; solo nel dopoguerra furono eseguite indagini più accurate, ma restarono parecchi interrogativi a causa dell’irreperibilità di alcune documentazioni.
Il disastro di Balvano è il più grave incidente ferroviario per numero di vittime accaduto in Italia e uno dei più gravi disastri ferroviari della storia. Il bilancio della tragedia, secondo quanto affermato nei libri di Gianluca Barneschi, sulla base della documentazione riservata dell’indagine, fu di 626 morti, perlopiù provenienti dalla Campania. Molte vittime tra i passeggeri non furono riconosciute.
I corpi vennero allineati sulla banchina della stazione di Balvano e poi sepolti senza funerali nel cimitero del paesino, in quattro fosse comuni. Gli agenti ferroviari furono sepolti a Salerno. Molti dei sopravvissuti riportarono lesioni psichiche e neurologiche permanenti.
Nel libro di Patrizia Reso “Senza ritorno. Balvano ’44”, le vittime del treno della speranza si può trovare un elenco dei defunti suddivisi per località di provenienza:
Agerola, 4 vittime
Angri, 6 vittime
Anzi, 2 vittime
Aversa, 1 vittima
Baragiano, 1 vittima
Baronissi, 8 vittime
Barano d’Ischia, 1 vittima
Battipaglia, 3 vittime
Benevento, 1 vittima
Boscoreale, 14 vittime
Boscotrecase, 12 vittime
Cariati, 1 vittima
Cassino, 3 vittime
Castellammare di Stabia, 27 vittime
Cava de’ Tirreni, 35 vittime
Centola, 1 vittima
Cercola, 1 vittima
Curtarolo, fraz. Santa Maria di Non, 1 vittima
Eboli, 1 vittima
Ercolano, 2 vittime
Gonnosfanadiga, 1 vittima
Gragnano, 8 vittime
Loreto, 1 vittima
Maiori, 3 vittime
Mariglianella, 1 vittima
Marigliano, 1 vittima
Massa Lubrense, 1 vittima
Mignano, 1 vittima
Minori, 1 vittima
Modica, 1 vittima
Muro Lucano, 11 vittime
Napoli, 11 vittime
Nocera Inferiore, 25 vittime
Nocera Superiore, 4 vittime
Pagani, 12 vittime
Pellezzano, 2 vittime
Piano di Sorrento, 2 vittime
Picerno, 2 vittime
Piedimonte Matese, 2 vittime
Pimonte, 6 vittime
Poggiomarino, 1 vittima
Portici, 18 vittime
Potenza, 1 vittima
Resìna (attuale Ercolano), 80 vittime
Roccapiemonte, 1 vittima
Salerno, 7 vittime
Sant’Agnello, 1 vittima
Sant’Egidio del Monte Albino, 14 vittime
San Giorgio a Cremano, 3 vittime
San Giovanni a Teduccio, 3 vittime
San Sebastiano al Vesuvio, 1 vittima
San Severino Rota (attuale Mercato San Severino), 4 vittime
Sarno, 1 vittima
Siano, 4 vittime
Sorrento, 3 vittime
Torre Annunziata, 10 vittime
Torre del Greco, 28 vittime
Torchiara, 1 vittima
Tramonti, 1 vittima
Vico Equense, 1 vittima
Vietri sul Mare, 11 vittime
Dall’elenco nominativo siamo riusciti a risalire alle vittime della penisola sorrentina:
Martorelli Antonino, 16 anni, di Sant’Agnello
Betti Edmondo, 35 anni, di Sorrento
Gargiulo Salvatore, 34 anni, di Sorrento
Luna Salvatore, 38 anni, di Sorrento
Fabiano Nicola, 32 anni, di Massa Lubrense
Ioviero Pasquale, di Piano di Sorrento
Russo Mario, 21 anni, di Piano di Sorrento
Parlato Caterina, 53 anni, di Vico Equense
Dall’analisi dei dati si ricava che circa 380 vittime (pari all’87%) sono di origine campana, principalmente provenienti da Napoli e provincia (241 persone) e dalla provincia di Salerno (135 persone).
A tutte le vittime e, in particolar modo, alle persone di origine campana che persero la vita nel disastro ferroviario di Balvano del 3 marzo 1944 è dedicata ora l’iniziativa legislativa regionale promossa dal consigliere regionale Tommaso Pellegrino del gruppo consiliare di Italia Viva di istituzione del 3 marzo quale “Giorno della Memoria in ricordo della sciagura ferroviaria di Balvano 3 marzo 1944” .