Piano di Sorrento. Una folla commossa per l’ultimo saluto a Jacopo Coda

Una folla in lacrime si è ritrovata nella basilica di San Michele Arcangelo, a Piano di Sorrento, per l’ultimo saluto a Jacopo Coda, il 18enne morto domenica per le conseguenze di un grave incidente. Giovedì scorso il ragazzo percorreva con la sua moto Ktm Duke 790 la statale 163 “Amalfitana” quando si è scontrato frontalmente con un minibus Mercedes che viaggiava in direzione di Positano con 23 turisti sudcoreani a bordo.

L’autista del pullman ha fatto il possibile per evitare l’impatto tanto da finire con il mezzo contro il parapetto che delimita la carreggiata, sfondandolo, così da ritrovarsi con la ruota anteriore destra e parte della fiancata oltre la sede stradale, su uno strapiombo di diverse decine di metri. Fortunatamente sia lui che i passeggeri hanno potuto lasciare l’autobus incolumi, anche se tutti sotto choc per l’accaduto.

Intanto Jacopo Coda era riverso sull’asfalto privo di conoscenza. L’immediato arrivo di un’ambulanza del 118 ha fatto sì che i sanitari lo stabilizzassero prima del trasferimento in elicottero all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Appena ricoverato è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per l’asportazione della milza per essere poi affidato all’unità operativa di rianimazione. È qui che dopo tre giorni di agonia il 18enne si è spento. Troppo gravi i traumi riportati perché potesse riprendersi.

Nel momento in cui i medici del presidio salernitano hanno dichiarato la morte cerebrale del ragazzo i suoi genitori, Roberto e Rosanna, insieme all’altro figlio Niccolò, con un grande gesto di altruismo, hanno autorizzato l’espianto degli organi. Consapevoli, anche perché entrambi operatori sanitari, che questo avrebbe potuto salvare altre vite.

E oggi, forse anche in segno di apprezzamento per la difficile scelta fatta, hanno ricevuto una grande testimonianza di affetto e condivisione da parte dell’intera comunità di Piano di Sorrento. La chiesa patronale ha potuto contenere a stento la marea umana che si è data appuntamento per l’ultimo saluto a Jacopo.

Toccanti le parole del sacerdote che, visibilmente commosso, ha ricordato la timidezza di un ragazzo che, però, “quando si apriva sapeva conquistare i cuori con il suo altruismo e la sua semplicità”. Per la mamma Jacopino (così lo chiavano in famiglia), era “un tornado, un’esplosione di gioia di vivere con uno sguardo limpido fatto di generosità e dolcezza”.

Tantissimi i ragazzi presenti, molti dei quali indossavano t-shirt bianche con la foto del loro amico e la scritta “Jacopo vive”. Alcuni, nel corso del rito funebre, hanno voluto lasciare la loro testimonianza del legame con il 18enne prima di salutarlo per l’ultima volta sul sagrato della basilica.

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