Ai Comuni i ristori del governo, le cifre di penisola sorrentina e Capri

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In arrivo la seconda tranche dei cosiddetti “ristori minori” che il governo ha assegnato ai Comuni italiani. Trasferimenti che vanno a compensare le mancate entrate degli enti locali in merito all’imposta di soggiorno (per le isole corrisponde al contributo di sbarco), all’esenzione dal pagamento dell’Imu per le strutture ricettive poi estesa agli immobili fieristici e, con riferimento alla sola seconda rata, anche alle discoteche, ai cinema ed ai teatri e dei tagli alla Tosap per l’occupazione di spazi pubblici da parte dei locali e degli operatori del commercio ambulante.

Cifre che vanno a ripianare, almeno in parte, i mancati introiti per i Comuni conseguenti allo scoppio della pandemia. Le aperture estive post lockdown, peraltro limitate quasi esclusivamente ai viaggiatori italiani, hanno assicurato entrate esigue a quelle città che fondano la propria economia principalmente sul turismo. E ciò ha messo a rischio la tenuta dei bilanci di molte di queste località. Per questo dal ministero dell’Interno e da quello dell’Economia sono stati garantiti i ristori necessari a compensare, almeno in parte, le minori entrate.

Per quanto riguarda la costiera è Sorrento a beneficiare dei ristori maggiori. Nelle casse del Comune arrivano poco meno di 6 milioni e mezzo. Con l’acconto di luglio sono stati assegnati all’ente di piazza Sant’Antonino fondi per un milione e 660mila euro, mentre l’ultimo stanziamento statale è pari ad altri 4 milioni e 800mila euro. Se si considera che per la sola imposta di soggiorno Sorrento ottiene ristori per 5 milioni e 250mila euro circa, salta all’occhio che non siamo particolarmente distanti dalle previsioni dell’amministrazione precedenti allo scoppio dell’emergenza Covid che si aggiravano tra i 6 milioni e 500mila euro ed i 7 milioni.

Rimanendo nella zona della penisola sorrentina vediamo che Sant’Agnello porta a casa oltre 900mila euro, mentre a Massa Lubrense vanno 760mila euro ed a Vico Equense 555mila euro. Piano di Sorrento ottiene 430mila euro e Meta 253mila.

Non va particolarmente male a Capri che può contare su poco più di 3 milioni di euro, mentre ai cugini di Anacapri va un milione e 840mila euro.

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