Per il turismo si prospetta un 2023 a gonfie vele sulla scia dell’anno scorso. Gli operatori però, devono fare i conti con l’ormai cronica carenza di personale. Fenomeno che in Campania è ancora più marcato visto che sono circa 16mila i lavoratori che mancano secondo il presidente regionale di Confesercenti, Vincenzo Schiavo.
Nelle località turistiche campane si ipotizza l’arrivo di quasi 6 milioni di visitatori. Un numero elevatissimo, che è destinato a generare una forte domanda di lavoro da parte delle aziende. Richiesta di manodopera che in molti casi resterà senza risposte.
Lo conferma il rapporto Excelsior di Unioncamere ed Anpal, elaborato su un campione di 108mila imprese e relativo al trimestre compreso tra febbraio e aprile 2023. Nella graduatoria delle singole professioni più ricercate dalle aziende, al primo posto si trova la voce “Esercenti e addetti alla ristorazione”. In Campania – secondo lo studio – sono 11.900 i posti di lavoro vacanti per il periodo analizzato. Si tratta, in buona parte, di attività a bassa specializzazione, in particolare camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie.
Ma la mancanza di personale riguarda, comunque, l’intero comparto. Per le 3.980 opportunità lavorative registrate a febbraio, il 60 per cento delle aziende ha segnalato difficoltà di reperimento. Cosicché sono solo 1.680 quelle sfruttate. Tra l’altro il numero delle imprese campane che faticano a reperire personale nel settore è superiore alla media nazionale, che si attesta sul 52 per cento.
Si tratta perlopiù di stagionali. Oltre agli addetti alla ristorazione, mancano anche guide turistiche, accompagnatori, personale negli alberghi e gli animatori. Ora, con l’imminente avvio della stagione turistica, la richiesta di profili lavorativi adeguati è destinata a diventare sempre più pressante. Nel 17 per cento dei casi, secondo Unioncamere, le aziende si rivolgeranno alla manodopera straniera.