Turisti a milioni ed economia che va a gonfie vele, ma per i residenti è diventato quasi impossibile trovare un alloggio a prezzi accessibili ed i servizi non sempre sono adeguati alle richieste. Sono le due facce di una stessa medaglia: da un lato il post pandemia che ha risvegliato la voglia di viaggiare, dall’altro l’assalto alle località più gettonate.
Viaggiatori che portano soldi e, di conseguenza, benessere, ma che allontanano la popolazione locale. Sorrento rappresenta un esempio. Nel 2023 le strutture ricettive hanno fatto segnare circa tre milioni di presenze per un giro d’affari vorticoso tanto che solo nelle casse del Comune sono entrati 7 milioni di euro dall’imposta di soggiorno.
Al tempo stesso gli abitanti sono passati dai 16.644 del 2014 ai 15.457 del 2023. Una vera e propria emorragia che si spiega con il proliferare delle attività extralberghiere che hanno portato via case da destinare all’uso residenziale. Qualche dato vale più di mille parole. All’inizio del 2024 a Sorrento si contano 1.471 esercizi extralberghieri, appena un anno fa erano 1.082. E non va meglio negli altri Comuni della Costiera. Nell’arco di 12 mesi il numero di b&b, affittacamere, case vacanza, ecc. è passato da 1.074 a 1.756.
E così nei mesi di alta stagione la popolazione si triplica con tutte le inevitabili conseguenze che ciò comporta: traffico, problemi nella gestione dei rifiuti, spiagge affollate, trasporti pubblici insufficienti, e via dicendo. Tanto che da più parti si chiede di porre un freno all’overtourism. Anche dagli stessi operatori.
Secondo Sergio Fedele, presidente di Atex, associazione degli esercizi extralberghieri, “occorre attivare una drastica regolamentazione degli affitti brevi, imporre parametri per le altre attività del comparto che, se superati, consentano ai Comuni di sospendere il rilascio delle autorizzazioni ed avviare un programma di controlli per stanare e chiudere le strutture irregolari”.
Intanto, per lasciare spazio ai turisti, i residenti sono costretti a fare le valigie. Lo sanno soprattutto le giovani coppie che emigrano verso l’area stabiese o anche più lontano. “In 20 km, tra Vico Equense, Massa Lubrense e Positano, ci sono circa 3.880 strutture ricettive – sottolinea Giuseppe Arpino, presidente del Forum dei Giovani di Piano di Sorrento -. È un dato allarmante per le nuove generazioni, per chi vuole creare una famiglia, per chi vuole comprare una casa e per chi vuole andare a vivere in affitto”.
Timori condivisi anche dalla chiesa locale, con l’arcivescovo della diocesi di Sorrento, Francesco Alfano, che ha lanciato la Pastorale del turismo per suggerire ad istituzioni, sindacati ed associazioni, la strada da percorrere per contrastare gli effetti dell’overtourism.
Anche gli amministratori locali non si mostrano indifferenti al problema. Il sindaco di Piano di Sorrento, Salvatore Cappiello ritiene si debba “riconoscere il valore del settore extralberghiero regolare, ma fare anche riflessioni più ampie che riguardano tutta la collettività”. Trovare il giusto equilibrio non però è semplice. “I Comuni non hanno ampi strumenti per intervenire sull’overtourism che colpisce pure le grandi città – puntualizza Cappiello -. Io sono pronto a farmi portavoce di questi temi coi miei colleghi sindaci della penisola sorrentina. Insieme possiamo ottenere un intervento legislativo nazionale”.
Articolo del nostro direttore per Il Mattino.