Per i ristoratori il green pass entrato in vigore da oggi rappresenta una grande incognita. Una procedura lacunosa e lenta che non garantirebbe il controllo completo della persona che presenta la certificazione verde.
“Sul pass c’è scritto un nome e un cognome – afferma Massimo Di Porzio presidente Fipe Confcommercio Campania – ma quella persona potrebbe essere un’altra. Noi non siamo tenuti a controllare l’identità del cliente e questo ci mette in difficoltà.
Tra l’altro già stamattina abbiamo avuto diverse segnalazioni di problemi relativi alle identificazioni dei codici QR. Questo non ci aiuta e crediamo che tutto il procedimento sia ancora insufficiente a garantire la nostra sicurezza e quella dei nostri clienti. Tra l’altro, e questo è un altro dato da tenere in considerazione, nessun ristoratore è tenuto a verificare il green pass dei propri collaboratori”.