Omicidio Amuro, si cercano tracce sul luogo del delitto

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PIANO DI SORRENTO. Salvatore Amuro è crollato dopo quattro ore di interrogatorio, confessando l’omicidio del fratello Francesco. Del corpo della vittima, però, finora non è stata rinvenuta nessuna traccia. Sarebbe stato completamente liquefatto dalla soda caustica, così come i vestiti che indossava.

Stamane i carabinieri hanno eseguito i rilievi del terreno e della vasca dove l’uomo avrebbe nascosto e poi distrutto il cadavere: gli investigatori sono alla ricerca di tracce di Dna o di qualunque altro indizio possa essere valido durante il processo. In questa direzione forse potrebbe tornare più utile il badile utilizzato per l’omicidio, che è stato già sequestrato.

Salvatore Amuro avrebbe poi buttato nel terreno l’acido utilizzato per disfarsi del corpo del fratello. E’ quanto ha ammesso lo stesso 52enne, trasferito nel pomeriggio a Poggioreale, apparso tranquillo ai carabinieri che lo hanno interrogato e sicuramente non sotto l’effetto di stupefacenti.

I genitori 90enni dei due fratelli Amuro non sono stati ancora avvisati della tragedia. A dare l’allarme è stata una delle loro sorelle. Il peggio era nell’aria. E anche l’ennesimo litigio sarebbe esploso per motivi familiari: la gestione del podere. Sembra che Salvatore rinfacciasse al fratello di non aver voglia di lavorare. E che quest’ultimo lo deridesse perché era sempre nel campo, sempre a lavorare la terra. Continui e reciproci rimproveri che sfociavano in alttrettanti litigi. Fino al raccapricciante epilogo del 7 dicembre scorso, con l’omicidio di Francesco.

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