Emergenza abitativa in penisola sorrentina, ci scrive il presidente di Abbac

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Da tempo si discute di emergenza abitativa in penisola sorrentina. Un territorio dove è ormai quasi impossibile trovare un alloggio da locare a prezzi ragionevoli. Ed a pagarne le conseguenze sono soprattutto le giovani coppie che sempre più spesso si vedono costrette ad abbandonare la costiera pur di mettere su casa.

A questo proposito riceviamo e pubblichiamo la lettera che il presidente di Abbac, Agostino Ingenito, ha inviato a SorrentoPress per analizzare il problema.

Gentile direttore,
l’auspicato ritorno dei flussi turistici italiani e stranieri, in Penisola Sorrentina come nelle altre città e località italiane, dopo le gravi ripercussioni pandemiche, hanno riportato in auge le tradizionali “emergenze” e rituali polemiche.

Dalla carenza e disservizi per mobilità e infrastrutture, alle vicende legate all’ospitalità ricettiva.

E ancora una volta emerge il caso “turistificazione”, tema attualissimo e discusso e che coinvolge le nostre città.

Solo una settimana fa, alla Camera, è stato approvato un emendamento al Dl “Aiuti”, a cura del deputato Nicola Pellicani, con il quale si consente alla città di Venezia, mediante un regolamento comunale, di ridimensionare le locazioni brevi per favorire locazioni abitative, cercando di riportare dunque residenti stabili.

Da anni ci prova Firenze e solo un mese prima ci ha provato la città di Roma, con una legge regionale contestata l’altro giorno dall’Antitrust .

L’obiettivo di questi amministratori appare chiaro: ridimensionare un fenomeno che sta cambiando i centri storici trasformandoli in disneyland mordi e fuggi e dormitori a prezzi variegati per ospiti e viaggiatori.

Sono molti gli italiani che stanno dando in locazione case e porzioni di immobili per fini turistici al fine di garantirsi rendite, grazie anche alla crescente domanda di ricettività extralberghiera supportata dalle piattaforme online di prenotazione.

Sono in atto anche speculazioni di taluni imprenditori e tanti avventurieri che si muovono con disinvoltura tra bisogni ed aspettative di proprietari e ambiguità di normative locali e nazionali non omogenee e pratiche scorrette con lavoro a nero e incassi pirateschi.

Il caso non può essere liquidato in poche battute, e necessita di azioni che in tanti casi vanno avviate a livello locale, tenuto conto delle peculiarità del territorio ed esigenze delle comunità residenti.

Indubbio che il caso “turistificazione” riguardi anche la penisola sorrentina.

Sono tanti gli imprenditori e famiglie oneste e rispettose delle normative che stanno offrendo ospitalità ai viaggiatori e che nel corso del tempo si sono adeguati, migliorando anche la qualità dell’offerta e la loro organizzazione passata da integrativa del reddito a imprenditoriale . Chi, in sostanza, tenuto conto delle normative in atto, ha colto l’opportunità, sistemando abitazioni ove possibile, e mettendo a reddito questi immobili per garantirsi redditi necessari.

Tanti anche i disonesti e chi agisce, speculando, approfittando di cattive interpretazioni delle normative, basso controllo e agendo in malafede.

Una pratica, se mi consente, da tutti conosciuta e spesso elusa dagli stessi residenti in una sorta di “connivente non detto e non visto”.

Al netto di polemiche strumentali c’è chi manifesta il problema di esigenze abitative per coppie, famiglie e lavoratori e la difficoltà a trovare alloggi e quando disponili, a costi proibitivi.

Come si sa, le “droghe”creano dipendenze e in Penisola Sorrentina la fame e sete di denaro legate all’economia più redditizia turistica stanno portando a disvalori facilmente riconoscibili.

Mi occupo da anni di ricettività extralberghiera, come pure ho avuto il privilegio di osservare con attenzione il territorio, per la mia attività di cronista locale e chi mi ha consentito di conoscere anche tante famiglie.

Il compito di una sana politica è sviluppare processi qualitativi di crescita territoriale.
La poca sinergia dei Comuni della Penisola Sorrentina non consente di affrontare questioni strutturali che attendono da sempre una soluzione .

Il calo demografico è una costante da anni, come pure la oggettiva difficoltà di realizzare alloggi popolari. Ma non si può immaginare di programmare se non c’è un chiaro studio.
In Penisola Sorrentina, serve un’operazione trasparenza che analizzi i reali fabbisogni abitativi”, e determini un percorso virtuoso che porti ad un equilibrio che non è più procrastinabile.

Non indugio sulle polemiche strumentali di chi piace alimentare il mero protagonismo di uno scontro solo per rendersi protagonista per mere esigenza di visibilità personali e di piccoli gruppi armati alla bisogna di guerre tra bande di cui conosciamo tutti spesso i mandanti ed esecutori sul territorio.

Occorre che quell’esame di coscienza sia collettivo. Soprattutto da chi ha usufruito di “grazie ricevute” a volte a caro prezzo per lasciar passare su difformità e abusivismo edilizio, varo cancro non risolto del territorio.
L’aumento degli indici catastali potrebbe far emergere tante anomalie di chi ha sinora approfittato e speculato compreso imprenditori alberghieri.

Auspico dunque che, in vista dell’autunno, si avvi una stagione di analisi e azioni concrete per risolvere queste questioni.
I residenti della Penisola Sorrentina, soprattutto quelli nati e cresciuti su questo territorio, possono attingere ad energie e capacità tramandate da chi, come i loro avi, hanno saputo affrontare ben altre vicissitudini e perigli .

Si colga l’opportunità di volontà condivise per andare oltre becere e sterili polemiche ed affrontare nuove sfide ed opportunità di turismo autenticamente sostenibile .

Agostino Ingenito
Presidente Abbac

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