Coronavirus. Le misure di sostegno chieste da extralberghieri costiera sorrentino-amalfitana e Capri

Il governo studia misure di sostegno per vari settori interessati dalla possibile crisi collegata all’epidemia di Coronavirus. Uno dei comparti che sembra destinato a soffrire di più è quello del turismo, dove si prevedono cancellazioni a raffica per le prossime settimane. E se le istituzioni studiano aiuti per gli hotel, meno attenzione, a quanto sembra, è riservata alle strutture extralberghiere. Per questo dalla costiera sorrento-amalfitana e dall’isola di Capri arriva una nuova sollecitazione al governo.

Di seguito la lettera di Sergio Fedele presidente Atex al ministro Dario Franceschini in vista di un incontro fissato per domani al ministero dei Beni ed attività culturali e del Turismo.

Gentile ministro,

In relazione alla riunione convocata per venerdì 28 febbraio con le associazioni di categoria del turismo,
portiamo alla sua attenzione questo documento in rappresentanza del settore Extralberghiero della Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana e Isola di Capri.

Purtroppo manca la voce rappresentativa nazionale del nostro settore che, se vuole crescere, deve avere la forza di essere presente e propositivo in momenti come questo.

Ovviamente non ci soffermeremo sulle analisi e disposizioni che verranno prese in materia “sanitaria” per le quali continueremo ad attenerci alle decisioni nazionali, regionali e comunali, svolgendo un’azione di informazione mirata, collegata unicamente alle fonti ufficiali.

Ci soffermiamo invece sulle misure economiche da prendere in questo momento.

Per prima cosa occorre evitare di concentrare queste misure esclusivamente sul settore alberghiero per quanto riguarda il turismo ricettivo.

Sarebbe un errore gravissimo in controtendenza con lo scenario oramai consolidato in tutto il mondo che vede la ricettività turistica suddivisa in due segmenti che oramai si equivalgono :sistema alberghiero e sistema Extralberghiero.

Troppo spesso il settore Extralberghiero viene marginalizzato, sottovalutando il suo impatto sul PIL, sul lavoro e sull’occupazione giovanile e femminile.

Nell’attuale situazione, ignorare le difficoltà’di questo settore significherebbe creare chiusure e disoccupazione di migliaia di piccole strutture regolari che stanno creando la rete di accoglienza del sistema turistico individuale.

Un danno enorme che coinvolgerebbe anche il grande indotto collegato al settore Extralberghiero, costituito da ristoratori, bar, noleggiatori, manutentori, servizi.

Occorrono misure “dedicate” che consentirebbero inoltre di identificare solo le strutture che operano nel rispetto di autorizzazioni e leggi.

Senza queste misure, un numero enorme di queste attività sarebbe destinata alla chiusura, lasciando in vita solo le strutture irregolari.

Queste le nostre prime proposte che portiamo all’attenzione del Tavolo di domani

1-Coinvolgimento del settore Extralberghiero in tutte le decisioni che saranno prese per il disastro economico “Coronavirus”

2-Destinare le misure per il settore Extralberghiero in primis ad attività con Partita Iva

3-Azzerare le tasse per il 2020 per le strutture del settore Extralberghiero

4-Definire finanziamenti mirati per il 2021 per la
ristrutturazione e ammodernamento delle strutture extralberghiere

5-Annullare il Canone RAI Speciale Aggiuntivo e il pagamento del diritto Siae per il possesso di TV nelle camere

6-Escludere qualsiasi misura di sostegno per “gli affitti brevi”.

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