Al via il censimento dei faggi secolari di Monte Faito

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VICO EQUENSE. Si chiama “Dendron cronos – La storia del territorio nella memoria degli alberi patriarchi di Monte Faito”, il progetto che punta a censire i faggi secolari della montagna che si erge tra Vico Equense, la costiera amalfitana e l’area stabiese. Uno studio che ha lo scopo di ricostruirne la storia attraverso microprelievi dal fusto e quindi geolocalizzarli e mapparli sulle carte topografiche. Iniziativa che vede quale ente capofila il Parco dei Monti Lattari e la partecipazione del Comune di Vico Equense e della Regione Campania. Il monitoraggio delle alberature sarà condotto da un pool di esperti del “Deutsches Archäologisches Institut”, l’Istituto archeologico di Berlino, ente di rinomato prestigio scientifico a livello internazionale e diretta emanazione del ministero degli Esteri tedesco.

Un’equipe formata da quattro esperti si metterà al lavoro tra settembre e ottobre per conoscere più da vicino i faggeti secolari del Faito come quelli che si trovano nei pressi della cosiddetta “Casa del monaco”. Questi alberi, considerati i patriarchi della vegetazione della zona, non venivano tagliati come altre essenze arboree, ma preservati per ombreggiare le preziose “neviere”. Queste erano buche in cui si conservava la neve ghiacciata che poi veniva trasportata nel centro cittadino e quindi via mare a Napoli per il mercato delle bibite e dei gelati.

Per conoscere la storia dei faggi gli esperti partiranno da una georeferenziazione degli esemplari di maggior pregio, circa una trentina, per poi procedere a campionamenti non invasivi. Nei tronchi saranno quindi effettuati microcarotaggi dal diametro di mezzo centimetro per risalire all’età e alla storia di ciascun esemplare.

Un’operazione realizzata per conoscere meglio l’habitat di riferimento, verificare eventuali criticità e attuare strategie di tutela e conservazione naturalistica ad hoc. Da qui saranno poi realizzati percorsi turistico-didattici: naturalisti, trekker e ragazzi delle scuole potranno conoscere più da vicino i faggi secolari grazie anche a una cartellonistica ecocampatibile e a brochure che saranno realizzate in tre lingue: italiano, tedesco e inglese. La mappatura dei faggi sarà inoltre riportata sulle piantine del Cai, il Club alpino italiano. “Si tratta – spiega Antonio Di Martino, assessore con delega alle Problematiche del Faito – di un progetto dallo straordinario valore naturalistico, che sarà condotto da esperti di un istituto tra i più autorevoli al mondo”.

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