Una petizione per chiedere il pugno duro contro l’accattonaggio

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SORRENTO. Una petizione contro l’accattonaggio promossa dai commercianti del centro storico e dal movimento civico Conta anche tu. L’iniziativa arriva dopo le continue proteste circolate anche sui social da parte di chi lamenta il degrado urbano dovuto alla massiccia presenza di mendicanti e, soprattutto, lo sfruttamento di bambini piccoli, a volte lattanti, per muovere a compassione i passanti inducendoli a lasciare qualche moneta. Una situazione che si vive soprattutto in prossimità delle chiese e del cimitero cittadino e nei punti strategici per il passaggio dei turisti, in genere quelli più propensi a lasciarsi impietosire.

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I promotori della raccolta di firme giustificano la richiesta del pugno duro ipotizzando che i mendicanti siano responsabili del reato di sfruttamento nei confronti dei minori costretti a rimanere in strada su pressioni di “qualche organizzazione criminale” che gestirebbe l’attività. Infatti nella petizione si fa riferimento ad un articolo del Codice Penale che prevede una pena fino a 3 anni di reclusione per chi si avvale di un minore di 14 anni per mendicare. Impossibile perseguire, invece, chi si dedica all’accattonaggio senza bambini al seguito visto che tale pratica è stata depenalizzata.

A questo stato delle cose si aggiungano le lamentele per la mancanza di controlli. Per questo il documento verrà inviato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, al Tribunale per i minori, alla Questura di Napoli, al Comando provinciale dei carabinieri, alla Prefettura, all’ufficio Servizi sociali del Comune di Sorrento, all’Asl Napoli 3-Sud e anche al sindaco Giuseppe Cuomo.

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