Tutela del mare della penisola sorrentina, task force in campo

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L’estate è agli sgoccioli ma questo non significa che si può abbassare la guardia nel garantire la qualità delle acque che bagnano la costiera. Soprattutto dopo che gli ultimi controlli mensili di routine di Arpac hanno evidenziato la presenza di agenti inquinanti in un ampio tratto del litorale di Sorrento. Test che hanno fatto scattare il divieto di balneazione per due punti di costa: a Marina Grande e nella zona della spiaggia San Francesco.

E se nella baia del borgo dei pescatori dopo qualche giorno l’allarme è rientrato come confermato dalle analisi suppletive, nello specchio di mare indicato come “tra Marina Piccola e la Villa Pompeiana”, è tuttora in vigore lo stop ai tuffi visto che in tre dei sei campioni prelevati mercoledì scorso sono stati ancora rilevati batteri fecali oltre i limiti di legge.

“Sono in corso indagini per capire i motivi di questa situazione – spiega il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola -. Probabilmente è dovuta alla rottura di qualche condotta. È anomalo sia successo in un tratto dove in genere non si verificano problemi di questo tipo”. Il primo cittadino ha chiesto alla Gori di fare le necessarie verifiche mentre si è già tenuto un incontro per discutere di questa e di altre criticità.

“Abbiamo ottenuto rassicurazioni dall’azienda che entro fine anno sarà ultimata la dismissione del depuratore di Marina Grande avviata due anni fa, in modo da liberare il borgo da una presenza ingombrante – aggiunge il sindaco -. Al tempo stesso abbiamo sollecitato importanti investimenti sugli impianti come già avviene in altre zone, mentre siamo al lavoro per dotare di una rete fognaria efficiente l’intero nostro territorio, poiché è da questo che discende la salute del mare”.

Argomento, la qualità delle acque, che sta a cuore a tutte le amministrazioni del comprensorio sorrentino i cui sindaci hanno partecipato ad un tavolo tecnico al quale si sono seduti anche rappresentanti di Arpac, Gori, dipartimento di prevenzione dell’Asl Napoli 3 Sud e Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia. Iniziativa promossa dal presidente del Consiglio comunale di Sorrento, Luigi Di Prisco e dall’assessore all’Ambiente, Ilaria Di Leva.

Nel corso del summit è stata evidenziata la necessità di realizzare una capillare mappatura degli scarichi e predisporre un rigoroso cronoprogramma di intervento. Di Prisco e Di Leva hanno poi rilevato la necessità di rapportare la transizione ecologica a quella digitale, attraverso l’investimento di risorse del Pnrr in infrastrutture tecnologiche avanzate, che consentano la rilevazione ed il monitoraggio automatici.

I soggetti interpellati – ciascuno per le proprie competenze – hanno garantito l’impegno la risoluzione del problema. La Gori, nello specifico, ha relazionato in merito agli interventi ed ai cantieri attualmente attivi, chiarendo che una volta ultimata la dismissione del depuratore di Marina Grande, oltre ad incanalare i reflui verso l’impianto di Punta Gradelle, la condotta oggi attiva per l’immissione in mare delle acque depurate sarà utilizzata per trasportare gli eventuali overflow a circa 400 metri dalla costa, a vantaggio della salubrità del mare e della balneabilità.

“È il primo passo della stagione del “Green Deal” della penisola sorrentina – evidenziano Di Prisco e Di leva -. La convergenza progettuale verso la sostenibilità ambientale e il biocentrismo è avvenuta attraverso l’avvio di una nuova metodologia di lavoro che si fonda sul coordinamento aperto, la creazione di una rete, la rendicontazione periodica e tavoli di confronto”.

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