Alberi potati senza criterio a Sorrento, denuncia Wwf – foto –

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Nuova levata di scudi da parte del Wwf Terre del Tirreno contro la potatura eccessiva di alberi in penisola sorrentina. Questa volta le motoseghe hanno preso di mira alcuni cedri. Si tratta di piante che si trovano in località Capo di Sorrento. Il primo caso di quella che gli ambientalisti definiscono “violenta potatura” riguarda un esemplare arboreo di notevoli dimensioni vegetante in via Punta Capo. “L’albero in oggetto – spiega Claudio d’Esposito , presidente della locale sezione del Wwf – era visibile anche da lontano e faceva parte integrante del paesaggio, godeva di ottima salute e non erano presenti fattori di degrado naturali e segni sospetti di infezioni o patogeni.

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Sottolineiamo inoltre, aldilà dell’indubbio valore estetico-paesaggistico e alla frescura che l’albero procurava nelle calde giornate assolate, il ruolo fondamentale della pianta nella purificazione dell’aria dall’inquinamento atmosferico da gas di scarico e particelle dannose alla salute (causa di allergie, patologie asmatiche, tumori) proprio in prossimità di un’arteria stradale intensamente trafficata soprattutto nel periodo estivo.

Le operazioni di potatura effettuate ci sono apparse delle vere e proprie “capitozzature” della pianta, immotivate ed equivalenti ad una amputazione della struttura arborea tale da danneggiare irrimediabilmente la sua stessa vitalità”.

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Secondo gli ambientalisti “abusare della potatura è certamente un errore: essa va effettuata in armonia con le fasi di sviluppo dell’albero, per evitare di devastare o uccidere una pianta con conseguente pericolo per la loro futura stabilità. Bisogna infatti sempre tenere presente che la pianta è un organismo vivo, con dei ritmi propri, che ne regolano la crescita, lo sviluppo dei rami, la maturazione dei frutti. In tutte le piante, radici, fusti e rami sono parti imprescindibili, costituite essenzialmente da tessuti di sostegno, di riserva e di trasporto, qualsiasi evento che danneggi una di queste si ripercuote sulle altre. Ciò che non deve essere mai modificato dalla potatura è lo schema di crescita dei rami principali a partire dal tronco.

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Riteniamo che proprio per la conformazione specifica della specie in oggetto gli interventi cesori da operare si sarebbero dovuti limitare ad una rimonda di eventuali piccoli rami interni secchi, deboli e/o spezzati, e una eventuale risagomatura della chioma, nell’ottica di “bilanciare armonicamente” la pianta e non inficiarne le funzioni vegetazionali e la sua stessa bellezza e vitalità. Infatti, a differenza delle latifoglie che dalla superficie di taglio emettono nuove gemme che per reazione riformano la massa organica eliminata, le conifere non ricostituiscono la struttura preesistente e quindi se viene alterata la geometria della pianta, con tagli errati o eccessivi, lo è per sempre.

Ricordiamo che una pianta “ben potata” è soprattutto una pianta bella a vedersi, mentre la potatura maldestramente eseguita, oltre ad essere “antiestetica” rischia in futuro di creare seri danni e/o problemi fitosanitari che si potranno ripercuotere oltre che sulla salute della pianta, sulla sua stessa stabilità limitandone il fattore di sicurezza. Coscienti criteri di potatura prevedono l’effettuazione di potature, se necessarie, da eseguirsi sempre con moderazione. Ora qualsiasi siano state le motivazioni addotte a tale potatura non giustificano affatto lo scempio perpetuato ai danni di tale esemplare arboreo, e il fatto che la pianta non sia stata abbattuta non è sufficiente ad assolvere chi ha voluto tale deturpazione”.

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Ma quello di via Punta Capo non è l’unico caso evidenziato dal Wwf. “Tagli scriteriati – conferma d’Esposito – sono stati operati, in passato e di recente, anche ai danni di due cedri che vegetano innanzi al campanile nei pressi dell’ufficio postale del Capo di Sorrento. I due cedri privati dei rami basali e violentati nella loro forma originale hanno reagito sviluppando una folta chioma ad ombrello”.

Il Wwf Terre del Tirreno, quindi, ha inviato una nota al sindaco ed all’assessore all’Ambiente del Comune di Sorrento, Massimo Coppola e Valeria Paladino, oltre che al responsabile del Verde pubblico ed alla polizia municipale per chiedere di verificare “se per i tagli effettuati sussistevano tutte le autorizzazioni necessarie” ed applicare, in caso di accertate violazioni, “tutte le sanzioni previste dalle normative vigenti”.

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