In occasione della Borsa internazionale del turismo in corso a Milano sono stati anche diffusi alcuni dati relativi al comparto. Sulla base delle elaborazioni Isnart sulle rilevazioni dell’Osservatorio economia del Turismo delle Camere di commercio (Isnart-Unioncamere), sono poco meno di 20,7 milioni le presenze turistiche in Campania nel 2023. Di queste circa 3 milioni sono solo relative al comprensorio sorrentino.
In attesa dei nuovi dati Istat del 2024 che dovrebbero certificare il ritorno ai livelli pre-Covid lo studio rivela quanto il settore sia vivace, rappresentando un asset fondamentale per il Pil regionale, non solo per i grandi centri, ma anche per le aree più marginali.
Mediamente ogni turista italiano spende sul territorio 181 euro al giorno, di cui 86 per l’alloggio e 95 per altri beni e servizi, valore che sale a 184 euro al giorno per gli stranieri. Campania che fa dell’accoglienza il proprio punto di forza: cortesia e ospitalità, ristorazione e offerta enogastronomica sono gli aspetti che ottengono i giudizi più alti nelle recensioni lasciate on line dai turisti.
Una crescente attenzione è rivolta dai turisti ai servizi informativi, all’offerta culturale che vede una domanda in continua crescita e all’intrattenimento. C’è poi la forte crescita del mercato alternativo delle seconde case che rappresenta oggi circa la metà dell’offerta ricettiva. Sono oltre 57mila gli alloggi disponibili per affitti brevi sulle piattaforme web in Campania nel 2024, con un aumento del 12 per cento rispetto al 2023, con oltre 4,4 milioni di notti prenotate e un indotto che sfiora i 900 milioni di euro.
Una realtà di cui tenere conto per adattare l’offerta ai nuovi target turistici, anche considerando che, se nelle città il fenomeno rischia di generare fenomeni complessi di overtourism e convivenza complessa tra residenti ed ospiti, questo rappresenta invece una importante opportunità per le aree interne, poiché consente una prima infrastrutturazione ricettiva, in particolare nei Comuni che non hanno una vocazione turistica.
Rispetto alle motivazioni di vacanza, è la ricchezza del patrimonio artistico e monumentale a rappresentare il driver di crescita principale, seguito dalla ricerca di occasioni di relax, dal contatto con la natura e lo shopping.