Schiuma in mare in penisola sorrentina: Emergenza rientrata, ma…

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La qualità del mare della penisola sorrentina è nettamente migliorata. Grazie alle correnti sono ormai scomparse quasi del tutto le chiazze di schiuma che nei giorni scorsi hanno messo in allarme i bagnanti. Ma non bisogna abbassare la guardia. Lo conferma il nuovo intervento del direttore dell’Area marina protetta Punta Campanella, Lucio De Maio, che fino all’anno scorso si è occupato delle verifiche sulla qualità delle acque per conto di Arpac.

“In riferimento alla problematica del mare torbido e della presenza di schiuma in acqua, evidenziata nei giorni scorsi sui social e su alcuni media, vanno fatte alcune, ulteriori, precisazioni – sottolinea De Maio -. Come già spiegato nei giorni precedenti, la particolare colorazione dell’acqua e la presenza di schiuma è dovuta alla proliferazione del fitoplancton e alla concomitanza di vari fattori che ne hanno accentuato gli effetti. La presenza di queste schiume in mare non è un fatto nuovo, ma, anche se forse in maniera più contenuta, si è sempre verificata.

Nel corso degli ultimi 15 – 20 anni è stata anche accentuata dalla proliferazione di specie tipiche per l’abbondante produzione di poloisaccaridi, come il Fragilidium sp., prelevato già nel 2009 nelle nostre acque e mostrato nell’immagine allegata con la fuoriuscita di muco dalla rottura delle placche.

A conferma e riprova di quanto affermato può essere utile visitare il sito di Arpac, in cui è possibile osservare che le ultime analisi compiute in penisola sorrentina in data 14 giugno scorso, non hanno rilevato alcun segno di inquinamento fecale, con tutti i parametri entro la norma. Quindi, appena una settimana prima del fenomeno di cui si sta parlando, nel nostro mare non si registrava alcuna presenza di sostanze inquinanti provenienti da scarichi fognari. Ricordiamo e sottolineiamo che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale è l’unica titolata a svolgere questi controlli e certificare la qualità delle acque. Svolge il suo ruolo con professionalità e scrupolo.

Altra precisazione da fare – aggiunge il rirettore del Parco marino – è che questa schiuma, inizialmente bianca ma con la persistenza in mare tendente al marrone, non ha puzza di fogna come riportato in alcuni commenti. Personalmente ho prelevato centinaia di campioni di schiume e l’unica cosa che può far sentire odore di fogna è la suggestione determinata dall’aspetto certo non piacevole. Naturalmente, ed è anche superfluo dirlo, non è consigliabile nuotare in mezzo a questa schiuma.

Il maestrale di sabato e un poco di tramontana di domenica mattina hanno favorito un rimescolamento delle acque, infatti, la temperatura superficiale del mare oggi risultava di quasi due gradi in meno rispetto allo scorso venerdì, a riprova dell’ingresso di acqua esterna al golfo.

Nella giornata di lunedì, l’aspetto esteriore delle acque risultava nettamente migliorato, ma chiaramente non è possibile sperare che vada tutto bene e affidarsi sempre alla grossa capacità di rigenerazione del nostro mare. Come già detto, è necessario intervenire con grossi interventi alle infrastrutture fognarie vecchie ed obsolete”, conclude De Maio.

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