Problemi della sanità nell’area sorrentina, intervista al direttore dell’Asl Costantini

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SORRENTO. “La sanità in penisola sorrentina non è allo sfascio”. Il direttore generale dell’Asl Napoli 3-Sud, Antonietta Costantini, va dritta al sodo. Dopo gli attacchi arrivati da più parti ha deciso di affidare al nostro direttore Massimiliano D’Esposito il suo pensiero sui nodi più caldi dell’assistenza pubblica nell’area costiera, chiarendo che “non saranno più tollerati allarmismi infondati”. Ultimatum che la dice lunga sul clima di tensione instauratosi negli ultimi tempi.

Il manager e l’istituzione che rappresenta sono finiti sotto il fuoco di fila di cittadini ed associazioni ed anche nel mirino del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo. L’ultimo affondo ha visto insieme proprio il primo cittadino e Giuseppe Staiano, referente della locale sezione del Tribunale per i diritti del malato. Entrambi, nel corso di un incontro pubblico al Palazzo Municipale di Sorrento, hanno attaccato senza mezzi termini chi gestisce la sanità a livello regionale e locale.

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“Mancano i primari, mancano i medici, mancano gli infermieri – ha accusato Staiano -. Le stesse strutture, l’ospedale di Sorrento e quello di Vico Equense, sono ridotte in condizioni pietose, è stata dismessa da tempo anche la manutenzione ordinaria. La situazione è tale che i malati hanno paura di farsi ricoverare. E di fronte a questo sfascio totale, risulta veramente impossibile fare tutela perché anche gli interlocutori, quelli che dovrebbero dare spiegazioni e darsi da fare, balbettano cose nebulose, poco chiare, volutamente mistificatorie, tirate fuori a proprio uso e consumo. Una situazione che non è più solo allarmante, ma vergognosa. E temiamo che lo diventerà sempre di più ora che i responsabili di questo sfascio, possono agitare il vessillo dell’ospedale unico finanziato. Quanto tempo ci vorrà per fare progetti esecutivi, appalti, completamento delle opere, comprare attrezzature? E quanta gente morirà a causa di un’assistenza precaria in attesa dell’ospedale unico?”.

Il sindaco Cuomo ha rincarato la dose chiedendo con forza quando sono stati spesi gli ultimi fondi per la manutenzione dell’ospedale di Sorrento che, ormai, cade a pezzi.

Accuse pesanti che vedono sul banco degli imputati il direttore generale dell’Asl, ma anche le istituzioni. Antonietta Costantini, però, non ci sta e decide di passare al contrattacco. Per meglio sviscerare le tante questioni sul tavolo si avvale dell’ausilio del direttore sanitario degli Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina, Luigi Esposito, autentica memoria storica dell’evoluzione e delle criticità del servizio sanitario tra Vico Equense e Massa Lubrense.

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Affrontiamo subito l’argomento più spinoso, la chiusura del Centro di igiene mentale di Sorrento. “La struttura di via del Mare – spiega il manager dell’Asl – manca dei requisiti per ottenere l’autorizzazione sanitaria. Purtroppo chi all’epoca ha sottoscritto il contratto di fitto dell’immobile si è accollato anche la manutenzione straordinaria. Ciò vuol dire che per mettere l’edificio a norma dovremmo farci carico delle ingenti spese da sommare al già consistente canone di locazione. Operazione che, oltre ad essere antieconomica, è anche vietata dalla legge”.

Per chiarire meglio i fatti interviene Esposito: “Alla fine degli anni ’90 fu firmato il nuovo accordo con i proprietari sulla base di circa 250milioni di lire annui. Una somma già molto elevata, tanto che i sindaci dell’epoca si impegnarono per reperire in tempi rapidi una sede alternativa. Dopo quasi 20 anni si ricordano del Centro di salute mentale solo ora che viene chiuso”.

In ogni caso i malati non saranno abbandonati. “Come ho spiegato anche ai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che hanno proposto una interrogazione in merito – aggiunge Costantini – le attività territoriali saranno allocate al piano terra della sede del distretto sanitario di Sant’Agnello che dispone di spazi idonei, il che non comporterà disagi per l’utenza. Per gli undici pazienti accolti presso la struttura assistenziale intendiamo garantire il percorso riabilitativo. Quattro sono ultrasessantacinquenni e quindi non potrebbero essere comunque alloggiati presso un Sir: andranno in una residenza sanitaria di Castellammare di Stabia. Un utente è sottoposto ad obbligo di dimora nel Comune di Sorrento e siamo in attesa della decisione dell’autorità giudiziaria. Un altro è inserito in un percorso lavorativo part-time al Comune di Massa Lubrense e lo stesso sindaco si è impegnato per trovare un alloggio nella sua città. Un paziente di Castellammare andrà al Sir di Pimonte. Gli ultimi 4, infine, saranno trasferiti a Terzigno. Però preciso che uno non ha familiari, per un altro è arrivato il consenso al trasferimento da parte dell’amministratrice di sostegno, il terzo ha un tutore ed il quarto è di San Giorgio a Cremano e quindi si avvicinerebbe a casa”. Insomma non ci sarebbe la “deportazione” degli ammalati di cui si parla.

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L’altra questione spinosa è la mancanza di personale presso gli ospedali di Sorrento e Vico Equense. Sull’argomento interviene ancora il direttore Esposito per fornire qualche dato. “Negli ultimi 3 anni tra il “Santa Maria della Misericordia” ed il “De Luca e Rossano” sono arrivati ben 82 medici. Sapete quanti sono quelli rimasti? Una decina”. Una vera e propria fuga, insomma.

“Purtroppo la costiera non è la destinazione preferita per la maggior parte del personale – conferma il direttore generale dell’Asl – per questo è qui che assegno le prime risorse disponibili. Però man mano che si liberano posti vicini alle loro zone di provenienza chiedono subito il trasferimento e siamo punto e daccapo. E lo stesso discorso vale anche per i paramedici”.

“Bisogna dire – precisa Esposito – che anche quando abbiamo vissuto momenti di difficoltà i pazienti sono stati informati e tutti hanno firmato la rinuncia ad essere trasferiti presso altri ospedali”. L’incontro, comunque, può rivelarsi proficuo per quanto riguarda l’emergenza personale. Infatti il direttore Esposito ha fatto alcuni nomi di medici della costiera inseriti in graduatoria che sarebbero felici di lavorare negli ospedali della zona ed il manager si è immediatamente attivato. Per loro potrebbe presto arrivare un contratto.

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Manca un ultimo punto: le carenze strutturali dei due plessi ospedalieri, in particolare di quello di Sorrento. Per correttezza di informazione bisogna dire che sui ritardi nell’adeguamento dei due presidi pesano anche le vicende giudiziarie che a fine marzo hanno portato all’arresto del dirigente del servizio tecnico area sud dell’Asl ed al conseguente blocco di tutti gli appalti.

“Ora stiamo recuperando – spiega Antonietta Costantini – tanto che abbiamo già predisposto il progetto esecutivo per rifare tutte le facciate del presidio sorrentino anche con cappotto termico. Sono interventi del costo di 600mila euro già finanziati in parte con fondi erogati per il risparmio energetico e per il resto con capitali Asl ed entro fine anno assegneremo l’appalto ed avvieremo i lavori che interesseranno anche il solaio di copertura. Inoltre la prossima settimana approveremo il progetto esecutivo e poi partirà la gara per le opere per trasferire l’unita operativa di Rianimazione al primo piano del “Santa Maria della Misericordia”. Una soluzione condivisa con il personale e per attuare la quale investiamo 670mila euro per le opere strutturali ed un altro milione per le nuove attrezzature”.

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Intervento che consentirà di liberare spazi per il pronto soccorso dove sarà allestita un’ala riservata ai codici bianchi in modo da limitare i tempi di attesa. Nelle ultime settimane, inoltre, sono stati realizzati diversi interventi in vari reparti dei due plessi ospedalieri mentre sono arrivati anche nuovi apparecchi. “Questo – conclude Costantini – anche per chiarire che nonostante sia disponibile il finanziamento di 60 milioni per l’ospedale unico da realizzare al posto del distretto sanitario di Sant’Agnello (ai quali si aggiungono altri 5 milioni per attrezzature), la nostra attenzione per le strutture attualmente in servizio è sempre alta”.

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