Su preciso indirizzo del governatore Vincenzo De Luca è stata attivata una sperimentazione che sarà importante per tutta la Regione. Il direttore generale Ciro Verdoliva commenta così l’avvio della sperimentazione sancita con una nota della Direzione Generale Tutela della Salute di Palazzo Santa Lucia. Provvedimento che prevede per due mesi lo stazionamento notturno dell’elicottero di soccorso del servizio 118 “Pontecagnano” presso l’eliporto dell’Ospedale del Mare di Napoli e che di fatto permette di avere la disponibilità operativa di due elicotteri anche di notte.
In questo modo il servizio sanitario di emergenza con elicottero potrà abbattere ancor di più i tempi di trasporto dei pazienti e migliorare la qualità dell’assistenza, soprattutto per le patologie tempo dipendenti come l’infarto, l’ictus e il trauma maggiore, per le quali l’efficacia delle cure è legata indissolubilmente alla rapidità dell’intervento. Sia l’eliporto dell’Ospedale del Mare che quello del Cardarelli sono autorizzati all’attività notturna e la contemporaneità dell’esercizio garantirà, in caso di avaria di uno dei veicoli, il servizio di pronto intervento.
Pronto all’avvio del progetto Giuseppe Galano, responsabile della Centrale operativa del 118 di Napoli e attività territoriali. “Questo sistema – dice – garantisce equità di accesso e ottimizzazione dell’assistenza sanitaria in tutta la Regione Campania anche a pazienti critici residenti in aree isolate o comunque caratterizzate da lunghi tempi di percorrenza con altri mezzi di trasporto, è una scelta importante che aumenta la qualità del servizio di emergenza”.
L’attivazione del secondo elicottero, quindi, dovrebbe garantire rapidi trasferimenti di malati in situazioni di emergenza anche per l’isola di Capri dove nelle ultime settimane si sono verificati almeno due casi in cui l’eliambulanza non è riuscita ad intervenire per qualche problema e si è reso necessario utilizzare le idroambulanze per trasportare pazienti gravi dall’isola a Napoli.
Lo stesso discorso vale anche per la penisola sorrentina che, soprattutto nel periodo di maggiore afflusso di turisti, vede dilatarsi in maniera esponenziale i tempi necessari per il trasferimento di malati tra gli ospedali della costiera e quelli del capoluogo. L’unico problema è la mancanza di una pista di atterraggio in una zona facilmente accessibile della costiera. In genere si utilizza il campo Italia, ma sarebbe il caso di individuare un’area dove realizzare una spazio adatto e riservato solo a questo tipo di operazioni.