Il De Luca e Rossano può essere trasformato in un ospedale di comunità grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ad avanzare la proposta è il Movimento 5 stelle. Secondo gli attivisti pentastellati in questo modo si darebbe una risposta ai malati che necessitano di interventi clinici definiti a bassa intensità ma che non possono essere erogati a domicilio. Il Pnrr prevede la possibilità di istituire queste strutture rafforzando l’offerta sanitaria territoriale. La struttura in questo modo disporrebbe di una postazione fissa di primo soccorso, attiva tutti i giorni e per l’intero arco delle 24 ore.
A sostegno dell’iniziativa anche la parlamentare Carmen Di Lauro che ha parlato di “occasione da non perdere”, evidenziando che “la pandemia ci ha mostrato tutte le fragilità della sanità territoriale, con la conseguente chiusura di alcuni presidi a favore di altri. Bisogna fare presto, i fondi sono vincolati a tempistiche da rispettare. Questa non è la soluzione definitiva ma può e deve essere essere una prima risposta alla città che ha bisogno di una maggiore attenzione rispetto alla salute dei suoi cittadini”.
Idea bocciata da Franca Rossi, già direttore dell’Unità operativa complessa di Patologia Clinica all’Asl Napoli 3 Sud. “In base al protocollo d’intesa Stato Regioni del 20 febbraio 2020, a firma di Francesco Boccia, molti ospedali dismessi a seguito di riorganizzazione della rete ospedaliera saranno riconvertiti in Ospedali di Comunità o di Prossimità detti anche Presidi Residenziali di assistenza primaria – spiega Rossi a Vicoonline -. Non c’è bisogno di scomodare nessuno per proporlo in pompa magna, è già previsto”.
Gli ospedali di comunità sono strutture che dispongono di circa 15 posti letto gestiti da personale infermieristico e destinate a pazienti cronici che non hanno possibilità di essere curati a casa, oppure persone disabili. “In queste strutture – continua Franca Rossi – si erogano esclusivamente le cure prescritte dal medico curante. Un medico dedicherà ad ogni paziente un’ora alla settimana esclusi i festivi e prefestivi. Né più e né meno quello che fa normalmente il medico curante”.
Ciò significa che in caso di emergenza il paziente verrà trasportato al pronto soccorso dell’ospedale più vicino? “Sì – conclude – perché anche il Psaut è una infermeria, quindi non può assistere l’ospite in caso di emergenza. Con i soldi del Pnrr manteniamoci il nostro ospedale col suo pronto soccorso attivo”.
