Il caldo asfissiante di questa estate invoglia a cercare il refrigerio offerto dai parchi e dagli spazi alberati. Purtroppo il maggiore polmone verde presente nel territorio della penisola sorrentina tra Meta e Massa Lubrense, la pineta de Le Tore, è off-limits ormai da oltre 4 anni. Prima la devastazione del fuoco e del maltempo, poi l’ordinanza del sindaco ed infine il sequestro, hanno privato turisti, residenti, escursionisti ed amanti del trekking della possibilità di accedere ad un’area boschiva che occupa una superficie di circa 20 ettari e che riveste un enorme valore dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Tutto ha avuto inizio il 21 luglio del 2017, quando un incendio distrusse gran parte della vegetazione, lasciando solo alberi rinsecchiti e cenere. Un anno dopo, quando i segni della devastazione erano ancora lì a testimoniare l’accaduto, l’allora sindaco Giuseppe Cuomo, con un’ordinanza, impose la chiusura la pineta. Il provvedimento teneva conto di quanto emerso nel corso di un sopralluogo effettuato alcune settimane prima dagli agenti della polizia municipale. Relazione dei caschi bianchi che evidenziò come l’area presentasse “sul sentiero che l’attraversa alcuni alberi caduti al suolo e altri disseccatisi a seguito dell’incendio, potenzialmente instabili e con propensione allo schianto”. Per evitare rischi per i frequentatori della zona, quindi, il sindaco Cuomo dispose “l’integrale interdizione alla praticabilità della pineta comunale posta in località Le Tore”.
Non cambia nulla fino al 2019, ossia fino a quando la Città Metropolitana di Napoli stanzia 204mila euro per eseguire “interventi di bonifica con espianto, taglio e diradamento boschivo degli alberi distrutti”. Nel frattempo due sponsor sono pronti a sostituire le piante divorate dalle fiamme. Nell’autunno dello stesso anno la Timberland, la multinazionale dell’abbigliamento, organizza a Sorrento un convegno a livello mondiale e si rende disponibile a piantare 700 alberi. Poi Terna, che è impegnata nella realizzazione della nuova rete elettrica della penisola sorrentina e di Capri, si dichiara pronta a partecipare al rimboschimento con ulteriori 565 piante in grado di coprire una superficie di circa 9mila metri quadrati.
I lavori proseguono anche dopo lo scoppio dell’emergenza per la pandemia di Covid-19 ed il cambio di amministrazione. Però nell’autunno dello scorso anno il nuovo sindaco, Massimo Coppola, che ha inserito il recupero della pineta de Le Tore tra le priorità del proprio programma, ordina lo stop ai lavori. Decisione conseguente ad un confronto con Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, che presenta anche un esposto alla Procura. Secondo gli ambientalisti, infatti, insieme agli alberi bruciati e pericolanti si sta procedendo al taglio anche di piante sane.
Pochi giorni dopo, il 9 novembre 2020, disposto dalla Procura di Torre Annunziata, arriva il sequestro preventivo dell’area ad opera dei carabinieri forestali allo scopo di verificare eventuali irregolarità nel progetto di riqualificazione dell’area. Una vicenda che ha spinto anche la deputata Carmen Di Lauro a presentare una interrogazione all’allora ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Successivamente la stessa parlamentare evidenzia che la documentazione per eseguire gli interventi sarebbe incompleta. Intanto i controlli dei militari dell’Arma proseguono e si arriva all’estate di quest’anno.
Le temperature torride facilitano l’innesco di roghi ed un incendio divampa nei giorni precedenti il Ferragosto anche nella parte collinare di Massa Lubrense. I volontari del Wwf intervengono a supporto dei vigili del fuoco per domare le fiamme. Una volta messa in sicurezza la zona lanciano l’allarme per il rischio di ulteriori incendi nel territorio della penisola sorrentina. In particolare si accendono i riflettori proprio sulla pineta de Le Tore che secondo gli ambientalisti “appare in uno stato di totale abbandono”, tanto da chiedere al sindaco Coppola di “pianificare con urgenza un’attività di controllo”.
Ed in effetti proprio in questi giorni l’area è interessata da lavori di decespugliamento, rimozione delle sterpaglie ed innaffiamento. Interventi disposti sulla base di provvedimenti della Regione Campania varati allo scopo di prevenire il rischio di incendi e resi possibili grazie al dissequestro temporaneo ed alla revoca momentanea dell’ordinanza che vieta di accedere al bosco. Sperando che presto la pineta possa tornare ad accogliere residenti e turisti all’ombra dei quasi 1.300 nuovi alberi che attendono di essere messi a dimora.