Il Parco di Punta Campanella parte civile contro i predatori di corallo

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Quattrocento chilogrammi di corallo rosso raccolti dai fondali della costiera, in spregio a qualsiasi norma. Ieri la procura di Salerno ha emesso 10 provvedimenti di obbligo di dimora nei confronti degli autori del disastro ambientale. Tra i siti colpiti, anche 3 ricadenti nell’Area marina protetta di Punta Campanella: Li Galli, Isca e Punta della Campanella, il promontorio di fronte Capri che divide il Golfo di Napoli da quello di Salerno.

L’Area marina protetta è pronta a costituirsi parte civile nel processo penale che vedrà alla sbarra i 10 autori del disastro. Ad annunciarlo il presidente ed il direttore del Parco marino, Michele Giustiniani e Antonino Miccio: “Ringraziamo la Capitaneria di Porto di Salerno, il comandante Menna per il meritorio lavoro e la Procura di Salerno per aver fermato questi criminali. Siamo pronti a costituirci parte civile nel processo per dare un segnale a quanti continuano a devastare l’ambiente”.

Secondo i tecnici che hanno analizzato i danni, ci vorranno circa 50 anni per ripristinare lo stato dei luoghi. I responsabili dello scempio impiegavano una società di copertura per compiere l’attività illecita. Si parla di un giro di affari di circa 1 milione di euro.

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