Housing sociale di Sant’Agnello tra sequestri e ordinanze di sgombero. L’assegnataria: Ho speso 300mila euro e non ho una casa

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Un processo per l’accusa di lottizzazione abusiva, un provvedimento di sequestro convalidato, annullato e nuovamente convalidato e, infine, la richiesta di sgombero degli appartamenti. È la turbolenta vicenda dell’housing sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo, a Sant’Agnello che continua a vivere colpi di scena. L’ultimo capitolo è l’ordine di sgombero firmato dal procuratore Nunzio Fragliasso e del sostituto Andreana Ambrosino che ora potrebbe diventare esecutivo, dopo due pronunce della Cassazione.

Intanto c’è chi come Giovanna Mele, una degli una degli assegnatari degli alloggi, spiega di aver sostenuto spese per circa 300mila euro senza avere una casa. Lei, però, a differenza dei 38 che due anni fa hanno deciso di sistemarsi nelle abitazioni, è rimasta fuori. “Ma comprendo la scelta di chi è entrato – spiega a Il Mattino -. Alcuni sono rimasti per due anni in 20 metri quadri in un b&b”.

Per l’articolo completo a firma di Dario Sautto e del nostro direttore vi rimandiamo all’edizione odierna de Il Mattino.

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