Donna di Sorrento muore in ospedale a Sarno dopo ore in attesa del ricovero, 17 medici indagati per omicidio colposo

Rimane diverse ore in attesa del ricovero all’ospedale di Sarno, ma le sue condizioni peggiorano fino a a portare al decesso. È morta così A.M. una donna di 79 anni residente a Sorrento. Su quanto accaduto lo scorso 17 agosto presso il presidio ospedaliero la procura di Nocera Inferiore ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati 17 medici. L’accusa, al momento, è omicidio colposo. L’esame autoptico e gli accertamenti irripetibili sono stati fissati per oggi. Il medico legale provvederà a depositare i risultati entro 90 giorni.

Indagine che prende le mosse dalla denuncia presentata dai familiari della vittima ai carabinieri di Sarno. Stando a quanto raccontato dai parenti, la notte precedente l’arrivo in ospedale, la donna aveva accusato forti dolori addominali. Il medico di base le aveva quindi prescritto due medicinali. Con il trascorrere delle ore, tuttavia, la situazione era peggiorata.

A questo punto i familiari hanno deciso di recarsi presso l’ospedale di Sarno per un controllo più approfondito. Qui la paziente avrebbe atteso almeno un paio d’ore, in pronto soccorso, svolgendo solo il triage, mentre i parenti insistevano per un ricovero immediato. Una volta giunto il proprio turno e trasferita in reparto, le condizioni della 79enne sarebbero peggiorate in modo irreversibile, fino al decesso.

Ora sarà l’autopsia ad accertare le cause della morte di A.M.. Oltre all’esame autoptico, il medico legale svolgerà anche indagini di tipo chimico-tossicologico ed istologico, con l’obiettivo di fornire un quadro completo agli inquirenti. I medici iscritti nel registro degli indagati, a loro volta, potranno nominare consulenti di parte per gli accertamenti irripetibili.

L’inchiesta punta a stabilire se e quanto abbia contribuito l’attesa di almeno un paio d’ore, in pronto soccorso, al decesso della paziente. In aggiunta, andrà verificato il rispetto dei protocolli medici e la diagnosi effettuata. Il numero degli indagati, quale atto dovuto vista la denuncia, è particolarmente elevato in quanto la donna è stata presa in cura da più medici. I risultati dell’autopsia dovranno fornire chiarimenti sul ruolo di ognuno, distinguendo le condotte e verificando se qualcuno di loro abbia agito con imperizia o negligenza. Solo dopo la salma sarà liberata per permettere la celebrazione del rito funebre.

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