Da domani, lunedì 18 maggio, riaprono le chiese e riprendono le celebrazioni religiose con la partecipazione di un numero massimo di fedeli. Lo ha stabilito un protocollo siglato tra la Cei ed il Governo, che fissa anche le condizioni di sicurezza per poterle celebrare. Oltre al numero chiuso, è previsto l’utilizzo della mascherina obbligatoria, la distribuzione della comunione con guanti monouso e senza toccare le mani del fedele, l’igienizzazione costante degli ambienti (dopo ogni celebrazione) e degli oggetti (dai leggii ai microfoni) e il divieto di entrare in chiesa a chi ha una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi. La fila per la comunione deve permettere che ci sia una distanza di almeno 1,5 metri tra le persone e anche rispetto a chi è rimasto seduto al posto.
Con un proprio decreto l’arcivescovo della diocesi di Sorrento–Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, ha stabilito la ripresa di battesimi e matrimoni. Il numero dei partecipanti è stabilito in base alla capienza dell’edificio, e comunque non oltre 200 persone. Rinviate, invece, fino a nuove disposizioni le celebrazioni delle prime comunioni e delle cresime e di tutte le feste patronali. All’ingresso di ogni chiesa, poi, deve essere affisso un manifesto con le indicazioni essenziali in materia di sicurezza per il contenimento dell’emergenza epidemiologica.