Parte domani la corsa allo shopping a prezzi scontati. In tutta Italia (quindi anche in Campania), partono i saldi estivi. Uniche eccezioni le province autonome di Trento e Bolzano. Per le vendite di fine stagione, riporta Confesercenti, già 6 italiani su 10 hanno pianificato un acquisto, per un giro d’affari stimabile intorno ai 3,5 miliardi di euro. Una risposta di pubblico che conferma l’alto gradimento da parte dei consumatori, anche (e forse soprattutto) in un contesto in cui le famiglie spendono con prudenza.
L’alto interesse è ancora più notevole se si considera il dilagare di offerte anticipate e pre-saldi fuori dalle regole: l’associazione stima che 6,5 milioni di consumatori abbiano già acquistato con lo sconto prima della partenza ufficiale dei saldi. È quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti-Ipsos sui saldi estivi.
Chi compra
È il 62% degli italiani che ha già deciso di approfittare dei saldi estivi 2025. La percentuale cresce tra le donne e tra chi vive al Sud, entrambi al 67%. Un ulteriore 32% si riserva di decidere in base alla qualità delle offerte: una fetta non trascurabile che conferma come la leva promozionale sia decisiva, ma non automatica. Pochissimi dichiarano apertamente che non faranno acquisti (3%), mentre un altro 3% è ancora indeciso. Circa un quarto di chi è interessato ad acquistare lo farà nel finesettimana di partenza dei saldi, tra domani e domenica.
Il budget
Tra chi ha già pianificato uno o più acquisti per i saldi estivi 2025, il budget medio previsto è di circa 218 euro a persona, che scende a 136 euro per chi non lavora. La fascia di spesa più comune è però quella attorno ai 100 euro, scelta da un intervistato su quattro. Ma non manca chi punta più in alto: il 16% prevede di spendere 200 euro, mentre una minoranza (circa il 7%) arriva o supera i 300 euro. I giovani (18–34 anni) mostrano una maggiore prudenza, con una media di 178 euro, contro i 234 euro degli over 35. Sul piano territoriale, si spende di più al Nord (241 euro) e meno nelle regioni del Sud e delle Isole (196 euro), confermando le differenze geografiche nella propensione al consumo.
Cosa si compra
Sono le calzature le regine dei saldi estivi 2025: oltre la metà dei consumatori che hanno già deciso cosa acquistare (53%) metterà ai piedi scarpe nuove: sandali, sneakers, zeppe o mocassini. Subito dopo, nella lista dei desideri, compaiono t-shirt, top e bluse (50%), seguiti da pantaloni, gonne e maglieria leggera (entrambi al 38%). Anche abiti (37%) e intimo (31%) mantengono una quota rilevante, mentre costumi da bagno e accessori da spiaggia (28%) segnalano una voglia di vacanze che inizia a farsi sentire. L’abbigliamento sportivo è al 27%, seguono camicie (25%), pigiami (13%) e giacche (9%). In media, chi pensa di approfittare dei saldi progetta di acquistare quasi quattro prodotti (3,76 a persona), a testimoniare che si punta su pochi pezzi ma scelti con cura.
Dove si compra
Per gli acquisti dei saldi estivi 2025, la maggior parte dei consumatori prevede un comportamento multicanale: sei su dieci (61%, ma tra i giovani è il 69%), infatti, acquisteranno sia online che in negozio fisico. Quest’ultimo, però, resta centrale: circa un terzo (32%) di chi vuole comprare prevede di affidarsi esclusivamente ai punti vendita tradizionali, mentre il 7% sceglierà di fare shopping solo online. Il negozio continua, del resto, ad essere percepito come il canale più affidabile per veridicità degli sconti, sicurezza e convenienza degli acquisti, con un voto medio assegnato dai consumatori di 7,1 (contro i 6,9 del web e il 6,8 delle grandi catene). Un risultato significativo vista l’attenzione dei clienti: il 70% degli intervistati sostiene di verificare sempre il prezzo pieno su cui è applicato lo sconto del prodotto in saldo.
La proposta dei negozi
La fiducia dei consumatori nei negozi conferma anche il ruolo di questi ultimi nel guidare le scelte di stile, proponendo mode e tendenze che vanno oltre il semplice sconto. A dominare l’offerta dei negozianti per l’estate 2025 sono soprattutto i toni naturali – marrone, sabbia, beige, kaki – scelti dal 40,4% dei negozianti, il doppio rispetto ai pastello (22,2%). Il bianco ottico tiene, mentre fluo e colori accesi – con l’eccezione del rosso – restano marginali. Tra i capi donna, è il pantalone largo a svettare – proposto dal 45,5% delle vetrine -, seguito a distanza da maxi-dress e mini-abiti. Si punta su silhouette fluide, confortevoli e adatte a tutte le età. Il cotone leggero domina nei tessuti, seguito dalla viscosa e da un timido ma crescente interesse per materiali sostenibili. Sul fronte uomo, la camicia in lino è il capo più proposto, seguita da t-shirt oversize e polo. Calzature e accessori confermano l’equilibrio tra funzionalità e stile: sneakers chiare in testa (44,9%), seguite da sandali flat e – per i giovani – il ritorno del mocassino. Tra le borse da donna, trionfano le mini bag. Torna l’interesse per il vintage e per marchi meno noti, ma di buona qualità.
“I saldi restano un momento fondamentale, sia per i consumatori sia per le imprese del dettaglio moda. Un’occasione di acquisto consapevole e conveniente da un lato, e una leva importante per il commercio – ma anche per il turismo – dall’altro. Servono però dei correttivi: bisogna fare chiarezza e porre un argine al dilagare dei presaldi irregolari, che minano la leale concorrenza, e va anche rivista la data d’avvio, oggi troppo vicina all’inizio dell’estate e quindi poco funzionale per molti operatori”, commenta Benny Campobasso, Presidente di Fismo Confesercenti.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio;
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante;
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless;
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo;
Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus, recepita dal D.lgs 26/2023, in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
Confcommercio e Federazione Moda Italia segnalano, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.