Duecento chirurghi di tutto il mondo a lezione dal professor Francesco Corcione. Collegati da remoto, gli “studenti” di 18 centri di eccellenza sparsi per i 5 continenti potranno seguire dal vivo ciò che avviene in sala operatoria. L’attività di formazione, che vedrà impegnato Corcione, già ordinario della Federico II, oggi a capo della Chirurgia Oncologica mininvasiva della Clinica Mediterranea e presidente emerito della società scientifica italiana di Chirurgia generale, prenderanno il via a partire dal 5 febbraio.
Tra gli istituti collegati ci sarà l’Ircad Eits di Strasburgo, il più grande centro in Europa per il Training in Chirurgia, così come istituzioni di Africa (Ruanda), Cina (Shanghai), Stati Uniti (New York) e India (Nuova Delhi). Da anni il professor Francesco Corcione è regolarmente invitato in tutta Italia e in alcune città estere per eseguire interventi in diretta, un’opportunità didattica di grande valore per i giovani chirurghi e per il trasferimento di saperi che solo dalla visione dei maestri all’opera consente di apprendere le tecniche e la manualità necessarie all’addestramento concreto del chirurgo.
“Queste sessioni – spiega il professor Corcione – consentono di comprendere in tempo reale le problematiche dell’intervento e i passaggi necessari per superarle”. Il 2025 sarà un anno particolarmente significativo per il ruolo di formatore oltre che di operatore che Francesco Corcione continua a ricoprire nell’ambito della chirurgia mondiale. Durante gli incontri programmati con i 18 centri chirurgici internazionali dalla Clinica Mediterranea di Napoli il professore, insieme alla sua equipe, trasmetterà in diretta vari tipi di interventi mininvasivi di alta specializzazione per la chirurgica oncologica del colon, dello stomaco, del surrene, e di altri organi interessati dalla disciplina della Chirurgia generale. Il tutto seguito da lezioni teoriche sulle stesse patologie.
“È una grande soddisfazione per me, come chirurgo napoletano, e per la scuola napoletana – conclude Corcione – essere chiamato a insegnare ai giovani dei cinque continenti le tecniche della chirurgia laparoscopica. Sarà un’occasione di incontro ma soprattutto di confronto con esperti locali, i cui quesiti e le relative discussioni contribuiranno ad arricchire il patrimonio culturale chirurgico dei partecipanti”. Tutti gli interventi saranno seguiti da 50 chirurghi presenti a Strasburgo, provenienti da 18 paesi e via web da 200 chirurghi distribuiti in tutto il mondo.