Tensione tra Capri e Anacapri per le slot-machine

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Le due amministrazioni comunali dell’Isola Azzurra divise dalle slot machine. Dopo che il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta, ha imposto una serie di limitazioni per le “macchinette mangiasoldi”, mettendole al bando nella maggior parte del territorio di cui competenza, il primo cittadino di Capri, Gianni de Martino, parlando con l’Agipro News, un’agenzia stampa specializzata su giochi e scommesse, ha espresso una posizione più cauta.

“Limitare solo le slot ed in maniera così drastica non risolve il problema del gioco patologico. Insomma, in questo modo il problema viene solo spostato e nascosto”, ha dichiarato de Martino, il quale rigetta l’ipotesi che i giocatori anacapresi si siano spostati nel Comune “di sotto” dell’isola anche perché dice il sindaco per giocare “basta restare a casa e collegarsi con un pc ed è per questo che abbiamo perplessità che un provvedimento così restrittivo possa essere efficace”.

Intanto Anacapri è stato ribattezzato da più parti come il primo comune “no slot” italiano. Cerrotta, nella stesura del regolamento si avvalse della consulenza di Maurizio Fiasco, che ha ricevuto dal Capo dello Stato l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana proprio per la sua attività di ricerca sull’usura e l’impatto sociale del gioco d’azzardo legale ed illegale.

Anche i residenti di Anacapri hanno certificato, con un referendum, la loro avversione agli apparecchi per il gioco rispondendo con l’89% di sì al quesito: “Sei favorevole a tenere distanti dai luoghi sensibili i locali che ospitano slot machine?”. Volontà popolare che poi è stata confermata anche dal Tar e dal Consiglio di Stato.

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