MASSA LUBRENSE. Dopo il Tar Campania anche il Consiglio di stato boccia il provvedimento con il quale l’amministrazione comunale aveva introdotto la maggiorazione sull’accisa per l’energia elettrica.
Il ricorso era stato proposto da un nutrito gruppo di cittadini su iniziativa del comitato civico Patto con la Città, all’indomani della pubblicazione della delibera di Giunta Municipale del maggio 2011.
Già la prima sezione del Tar di Napoli aveva annullato detta delibera nella parte in cui introduceva l’addizionale sull’energia elettrica ed oggi la quinta sezione del Consiglio di Stato conferma la sentenza di primo grado.
I giudici di Palazzo Spada hanno sposato la tesi sostenuta dagli avvocati dei cittadini ricorrenti, Alfredo e Giovanni Fiorentino, circa l’incompetenza della Giunta a deliberare su detta materia. Incompetenza che era stata sollevata con fermezza dai consiglieri comunali del gruppo Patto con la Città, Sergio Fiorentino e Pietro Di Prisco, nella seduta consiliare di approvazione del bilancio previsionale 2011.
A nulla sono valse le argomentazioni della maggioranza del sindaco Leone Gargiulo che ha sostenuto in giudizio la correttezza del suo operato, argomentazione affermata anche dall’avvocato Ferdinando Pinto, che ha assunto la difesa del Comune di Massa Lubrense.
I contribuenti massesi dovranno pertanto vedersi restituire le somme già versate a tale titolo e riscosse dall’Enel (o altro fornitore di energia elettrica) ed il Comune dovrà ridare ai cittadini una cifra di circa 220mila euro.
“Come ebbi a dichiarare dopo la sentenza del Tar, non è una nostra vittoria politica ma una vittoria dei cittadini – ha commentato il capogruppo di minoranza e presidente del comitato civico Patto con la Città, Lorenzo Balducelli – che si erano visti applicare subdolamente una tassa sull’energia elettrica. Il Tar prima ed oggi definitivamente il Consiglio di Stato, hanno fatto giustizia. Il comitato sarà a breve operativo nella sede di Viale Filangieri ad assistere ed aiutare i cittadini nella pratica di rimborso della tassa ingiustamente versata”.
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