Sorrento. La tela del Federici torna nella chiesa del Rosario, ci sarà il cardinale Sepe

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Il primo maggio l’arciconfraternita del Rosario di Sorrento restituirà alla comunità dei fedeli ed agli appassionati di arte la pala d’altare dal titolo “La Vergine del Rosario venerata dai Santi Domenicani”. Dopo un lungo e delicato intervento di recupero, magistralmente eseguito dalla ditta Dello Ioio Restauri di Vico Equense, l’opera torna a risplendere nella sua varietà cromatica originale.

Una scoperta che ha destato non poca meraviglia, dopo almeno mezzo secolo durante il quale le vernici ingiallite sovrapposte alle pitture originali avevano reso indecifrabile la bellezza autentica del dipinto. La tela risale al 1768 ed è firmata dal pittore Nicola Federici, nei catasti onciari custoditi nell’Archivio di Stato di Napoli definito “Magnifico”, titolo che a quei tempi era assegnato agli artisti più eminenti.

Grazie al restauro è stato possibile risalire anche alla committenza, visto che sul retro della pala si è resa facilmente decifrabile una scritta commemorativa che ricorda la munificenza di Tommaso Innico Caracciolo, nobile del Sedile di Capuana in Napoli e priore della Confraternita del Rosario in Sorrento che commissionò l’opera.

Di notevole impatto visivo è la figura della Vergine Maria nella sua dolcezza, nella sua leggiadria, nel suo candore reso attraverso l’uso di colori pastello, che si erge maestosa su una nube luminosa. L’autore l’ha raffigurata nell’atto di porgere la corona del Rosario a San Domenico, mentre il Bambino Gesù, che tiene tra le braccia, la porge a Santa Caterina da Siena.

Lo sguardo del Santo di Guzmán sembra commosso da una visione così celestiale, che pare essere uno spaccato di Paradiso, con tanti leggerissimi putti e cherubini che volano tra le nuvole. Nella parte più bassa del dipinto sono raffigurati i confratelli assaccati e le anime del Purgatorio. L’uso sapiente del colore, gli incarnati rosei, la leggiadria dei gesti, i panneggi gonfi con ampie pieghe dalle tonalità pastello fanno di quest’opera uno dei capolavori più riusciti del Federici.

In occasione del ritorno della pala d’altare, il 2 maggio, alle ore 18:30, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, celebrerà la santa messa nella chiesa dell’arciconfraternita nel centro storico di Sorrento. “La visita del cardinale – sottolinea il priore Carlo Incoronato – rappresenta un evento storico per la nostra antica istituzione e segna l’inizio di un ricco programma di celebrazioni, che vedrà la presenza tra i confratelli del Rosario di monsignor Francesco Alfano, arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, l’8 maggio, giorno della Supplica alla Madonna di Pompei, alle ore 11 e di monsignor Salvatore Pennacchio, presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, il 28 maggio alle ore 9”.

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