MASSA LUBRENSE. Da qualche giorno è in corso una sondaggio tra la popolazione promosso dall’amministrazione comunale. La domanda, in sintesi, è: “Volete che tagliamo sulle luminarie natalizie per investire su un parco giochi?”. Un quesito che sta già alimentando un forte dibattito a Massa Lubrense.
In merito registriamo e riportiamo la presa di posizione del capogruppo di opposizione in Consiglio comunale di Insieme per Massa Lubrense, Lello Staiano:
Una notizia impazza ormai sul web e sui giornali locali: la vicesindaco ha lanciato, dai contatti social del Comune di Massa Lubrense, un sondaggio di grande “importanza”: “cari massesi, preferite luminarie in abbondanza oppure meno luci e un nuovo spazio verde a Sant’Agata”? Un questione, mi si passi il termine, di “lana caprina”: perché avviare questo sondaggio per una decisione di così scarsa importanza, quando poi, nell’oscuro delle riunioni di Giunta comunale, si decidono, senza alcun apporto della cittadinanza, tante questioni più vitali per l’intera comunità?
Amministrare significa decidere: non prendere in giro i cittadini. Bene hanno detto alcuni massesi: “l’amministrazione non poteva chiedere il nostro parere sui lavori (inutili e costosi) di largo Vescovado oppure sulla gestione del porto della Lobra? No cari concittadini, dove è l’interesse di pochi a prevalere, non aspettatevi di essere interpellati: lo sarete solo su questioni di poco conto, dove ad essere messo a nudo è il pressapochismo e il menefreghismo dell’attuale amministrazione comunale.
Ma riannodiamo un attimo i fili del discorso: dai 60mila euro in bilancio per le luminarie (molti effettivamente, forse troppi), con il “sondaggio bluff”, l’amministrazione intende destinare 40mila euro alla realizzazione di un parco pubblico a via Reola, sfruttando un’idea della Giunta Gargiulo, affossata tra 2015 e 2017 proprio dagli attuali amministratori.
Ma al momento, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche non esiste alcun progetto di parco pubblico: al massimo si potrebbe avviare il progetto, che io stesso avevo sposato entusiasticamente, perché diciamocelo, la vera notizia è che l’idea del parco pubblico sia stata fatta propria dai nostri amministratori. Dunque luminarie “simboliche” o meno, il parco è ben lontano anche dall’essere progettato: non ci vengano a prendere in giro i nostri assessori.
Inoltre la struttura del sondaggio, così come è stata pensata (mail, pec, Facebook e urne sparse per il territorio), non assicura una cosa: la privacy. Principio cardine di ogni “preferenza” (dal voto elettorale al semplice reclamo) deve essere l’anonimato: non si può pretendere di schedare la cittadinanza in “pro” e “contro” in modo da avere anche idee sugli orientamenti di voto dei massesi: mica qualcuno di voi voterebbe alle elezioni comunali firmando con nome e cognome la propria scheda?
Questi sono i “mezzucci” di amministratori a corto di idee e soldi: pianificare e programmare un intervento di così grande importanza, come quello di un parco pubblico, deve prescindere dalla mera questione delle luminarie. Non si può far passare quest’opera, di chiaro interesse generale, come un torto dei santagatesi al resto dei massesi, in un’ottica campanilistica di scontro: a Natale 2018 tutte le frazioni al buio, ma a primavera (chissà di quale anno) tutti nel parco di Sant’Agata.