“Accade quando non piove da tempo, l’acqua sull’asfalto produce schiuma”. È la risposta fornita telefonicamente al Wwf che chiedeva un sollecito intervento per verificare cosa stesse accadendo in via dei Platani, a Piano di Sorrento. Ma gli ambientalisti chiedono di vederci chiaro.
Ecco cosa è successo. In contemporanea con l’evento meteorico del pomeriggio di ieri una segnalazione giunta al Wwf allertava della presenza di sostanze schiumose ai margini della carreggiata sulla via dei Platani in entrambi i sensi di marcia.
A tale proposito volontari dell’associazione del panda si recavano sul posto documentando i fatti e segnalandoli al comando di polizia locale. Le sostanze schiumose osservate, dense e di colore bianco, parrebbero fuoriuscite dai tombini dei canali pluviali ai lati della carreggiata, in particolare nel tratto stradale tra l’incrocio con la via Cavone e quello con la via Gennaro Maresca.
“Lo sversamento – fanno sapere dal Wwf Terre del Tirreno – si ipotizza possa essere dovuto alla consuetudine di svuotare criminosamente cisterne, pozzi neri, serbatoi, vasche e quant’altro, da parte di privati e/o aziende, durante fenomeni metereologici intensi approfittando del fatto che tali sostanze si “mischiano” alle acque bianche e nere comunali finendo a mare”.
Per tali motivi è stata inviata via pec una segnalazione al sindaco, ai vigili di Piano di Sorrento e all’Arpac, con la richiesta di accertare provenienza e tipologia delle sostanze fuoriuscite in strada e di individuare i responsabili.
Una situazione analoga di è verificata anche a Roma, dove, venerdì e sabato, con la pioggia è arrivata una schiuma bianca che ha invaso le strade. Un fenomeno immortalato in diversi video e foto e in poco tempo diventato virale. “Tutta Roma piena di questa schiuma bianca, cosa sarà?”, chiede un utente condividendo un filmato su Facebook. Secondo quanto riporta Corriere Roma, si tratta di una combinazione tra “sostanze, e sporcizia, di natura organica, dalle foglie ai residui alimentari, che si trovano sull’asfalto” e pioggia.
“Maggiori sono questi resti e maggiore sarà la schiuma”, ha spiegato Luca Tortora, docente di Chimica del dipartimento di Scienze dell’università Roma Tre, al Corriere. “L’effetto è determinato dall’interazione tra l’acqua e il materiale organico sulla superficie stradale non rimosso, come polline, fogliame, rifiuti alimentari o altro di origine organica: più la pioggia è forte e più si ingloba l’aria all’interno di una miscela di acqua, cioè pioggia, e rifiuti di natura organica, che poi creano la schiuma”, ha aggiunto Tortora.
