Salvi i pini di parco Corsicato a Piano di Sorrento

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I tre grossi esemplari di pino domestico (Pinus pinea) alti 20 metri, che da decenni impreziosiscono il condominio di “Parco Corsicato” e fanno ormai parte del paesaggio di Piano di Sorrento, risultano in buono stato vegetativo e non vanno abbattuti. Lo hanno stabilito gli esperti del Servizio Fitosanitario regionale che su richiesta del Comune, a seguito delle osservazioni del Wwf, hanno effettuato un sopralluogo per accertare le condizioni degli alberi.

Immediata è seguita, da parte del funzionario del V Settore del Comune architetto Francesco Cannavale, l’archiviazione dell’istanza per l’autorizzazione al taglio con nota prot. n. 36190 del 09/12/2022 inviata all’attenzione dell’amministratore del Condominio e al Wwf Terre del Tirreno.

“Ci aveva tentato in tutti i modi l’amministratore del condominio, con reiterate richieste, ad ottenere l’eliminazione a raso dei tre pini – dichiara Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno – a nome di diversi condomini intolleranti, fregandosene della maggioranza che la legge a tutela dei “suoi amministrati” pur gli avrebbe imposto.

E ci sarebbe riuscito grazie al vergognoso silenzio assenso della Soprintendenza e ad una seconda perizia commissionata al dottor agronomo Giuseppe Coppola che, sebbene in una prima perizia VTA attestava l’assenza di pericoli rappresentati dalle piante e il buono stato di salute, nella seconda perizia asseverata accertava la presenza della famigerata cocciniglia (Toumayella parvicornis) e definiva gli alberi “in deperimento avanzato e irrimediabilmente compromessi”, sottolineando come non fosse possibile curarli essendo le piante all’interno di un condominio e come la stessa legge regionale ne richiedesse l’abbattimento. Tanto era bastato per ottenere dal Comune l’autorizzazione paesaggistica al taglio”.

Il Wwf, compulsato dai condomini contrari, aveva da subito diffidato il Comune dall’autorizzare l’abbattimento dei pini, che apparivano visibilmente in buono stato di salute, inviando una nota corredata di foto anche alla Soprintendenza e, successivamente, una controperizia agronomica a firma del dottor agronomo Antonio Cariello che confutava le conclusioni della perizia giurata di parte.

La controperizia del WWF ha attestato che:
– gli alberi appaiono in buono stato di salute e non sono assolutamente compromessi dalla cocciniglia che al momento del sopralluogo non è manifesta;
– non presentano difetti, danni e/o patologie che possano rappresentare un imminente pericolo per la pubblica e privata incolumità;
– è possibile combattere la cocciniglia con trattamenti in chioma o con endoterapia sul tronco come si sta praticando con successo anche nel comune di Sant’Agnello per i Pini di Viale dei Pini;
– il Decreto 3 giugno 2021 obbliga al trattamento contro la cocciniglia ma non obbliga all’abbattimento di piante affette dal parassita se non già morte o “irrimediabilmente compromesse”;
– non si ritiene che sussistano reali e/o motivate ragioni che possano giustificare una richiesta di abbattimento delle alberature.

È risaputo che gli alberi in città, oltre ad un ruolo paesaggistico ed ambientale, svolgono un’importante funzione come purificatori dell’aria, ossigenandola e trattenendo le particelle e i gas di scarico degli autoveicoli, dannosi alla salute e causa di malattie asmatiche e tumorali. Per tali motivi la Corte di Cassazione ha affermato in una sentenza che “i danni conseguenti al taglio degli alberi ad alto fusto – seppur presenti in un giardino condominiale – appaiono “irreversibili” non solo per i condomini ma più in generale per i cittadini”.

I pini in questione erano già stati oggetto nel recente passato di accorate segnalazioni indirizzate all’amministratore condominiale da parte di un anziano “condomino avvocato” che, a causa della loro presenza, lamentava un “pericolo imminente per l’incolumità di persone o cose” allertando, con diverse Pec, anche il responsabile del 5° Settore del Comune di Piano di Sorrento architetto Francesco Saverio Cannavale, sollecitando un immediato intervento.

In data 28 settembre 2020, il funzionario inviava riscontro alla “denuncia di pericolo caduta pini” ricevuta e, dopo aver comunicato che “trattandosi di piante dimoranti in proprietà privata, nonché affidate alle cure dell’amministrazione condominiale e non aggettanti su aree pubbliche, non si rilevavano adempimenti a carico del Comune”, diffidava il condomino avvocato e il dottor Enrico Colombi Evangelista, in qualità di amministratore del condominio “Parco Corsicato”, a far eseguire ad horas una verifica di stabilità da parte di personale specializzato (agronomo), da asseverarsi con giuramento e, nelle more degli interventi di messa in sicurezza da eseguire con immediatezza, qualora necessari all’esito della verifica di stabilità, il funzionario diffidava ad interdire le aree di proprietà privata potenzialmente pericolose.

Il 1° dicembre 2020 l’amministratore conferiva incarico all’agronomo Giuseppe Coppola per produrre una perizia agronomica sullo stato di stabilità dei pini. Nelle conclusioni della perizia l’agronomo, vista l’integrità degli alberi, ritenne improbabile spezzature del tronco, consigliando una manutenzione ordinaria della chioma e cure per infestazione da Toumeyella parvicornis, un insetto che limita la capacità fotosintetica dei pini e causa produzione di melata e formazione di fumaggine con annerimento di parte della vegetazione e degli oggetti sottostanti. Le cure richieste furono effettuate ma poi interrotte di fronte alla reiterata volontà di eliminare a raso il “problema”.

“Anche in questo ennesimo caso, come in tanti altri in cui si decide di togliere gli alberi nell’intento di eliminare quello che è ritenuto un problema – aggiunge Claudio d’Esposito – non sono apparse sussistere le condizioni che giustificassero una richiesta di abbattimento.

Siamo amareggiati nel constatare, ancora una volta, con quanta energia e machiavellica tenacia taluni cittadini, amministratori e professionisti del ramo lottano per far abbattere alberi utili e preziosi, quasi fosse lo scopo primario della loro vita! La semplice constatazione dell’esistenza degli alberi e della “resina appiccicaticcia” sulle auto, causata dagli afidi, ha messo in moto una macchina infernale e costosa azionata allo scopo di ottenerne l’abbattimento.

Ci rattrista il fatto che taluni tecnici e periti si comportino spesso da “avvocati” pronti a perorare la causa del loro cliente/committente, piuttosto che da “medici delle piante” a cui sta a cuore la salute degli alberi. Sulla vicenda il Wwf si riserva ogni ulteriore azione affinchè si ponga un freno alla produzione di perizie di parte che, sebbene asseverate da professionisti iscritti all’ordine, appaiono talvolta poco scientifiche e non sempre corrispondenti al vero”.

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