Raffica di interdittive antimafia per imprese della penisola sorrentina

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Lungo elenco di interdittive antimafia emesse dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, nell’ultima settimana a carico di imprese attive in penisola sorrentina. Sono 18, come riporta Il Mattino, le aziende destinatarie del provvedimento amministrativo per rischio di infiltrazioni dei clan, delle quali ben 14 hanno sede tra Sorrento, Sant’Agnello e Piano di Sorrento.

Una decina di ditte sono riconducibili direttamente o indirettamente all’imprenditore Salvatore Langellotto, 54 anni, già giudicato per camorra ed ai domiciliari da tre settimane, colpito da due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura. La prima riguarda l’aggressione ai danni di Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, che con le sue denunce avrebbe danneggiato gli affari dell’imprenditore (misura confermata anche dal Riesame).

La seconda ordinanza, invece, è stata emessa per il reato di stalking ai danni del giornalista del Fatto Quotidiano, Vincenzo Iurillo, minacciato più volte (anche durante un servizio tv de Le Iene) e inseguito fino all’interno di una farmacia pochi giorni dopo il programma, fino all’intervento della polizia sul posto. In seguito a questi episodi, Langellotto è stato licenziato da una ditta che stava lavorando in subappalto all’emergenza Ischia e la Prefettura, insieme ai carabinieri e alla Dia, ha avviato una serie di accertamenti approfonditi su di lui, fino ad arrivare ai provvedimenti di interdizione.

Almeno nove società sarebbero direttamente gestite o collegate a Salvatore Langellotto o a suoi familiari o soci storici: tra le altre sicuramente Ro.Sa srl, Costruzioni Sant’Agnello srl, Langellotto Costruzioni sas di Langellotto Salvatore & C, Langellotto Calcestruzzi srl, San Giuseppe srl, Costruzioni San Lazzaro srl, Nizza srl, Langellotto Fi.ra Costruzioni ed Edil Green srl, quest’ultima collegata direttamente alla vicenda di d’Esposito che, con le sue denunce, fece scoprire irregolarità nella realizzazione di centinaia di box auto in vico Rota, a Sorrento.

Hanno sede in penisola sorrentina altre cinque imprese colpite in settimana da interdittiva antimafia: Co.Ge.Lan srl, L.A.S. Costruzioni srl, Mira Costruzioni srl, Deborah sas e Fregi srl. Tutte, ovviamente, potranno impugnare i provvedimenti prefettizi dinanzi al Tar e dimostrare la correttezza del proprio operato e la mancanza di presupposti per infiltrazioni dei clan. Alcune delle aziende colpite sono in liquidazione e non operano da tempo, ma altre sono attive e si occupano di edilizia, anche con appalti pubblici.

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