VICO EQUENSE. Ad aprire le ostilità è stato Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, che, attraverso una nota diffusa alcuni giorni fa, puntava l’indice contro l’evento che ha portato alla nascita su monte Faito del Sentiero delle querce in memoria del sindaco-pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, Iniziativa bollata dal leader degli ambientalisti della costiera sorrentina come uno “spot promozionale” per enti ed istituzioni. Presa di posizione del Wwf che ha provocato le rimostranze delle associazioni coinvolte, Le Amiche del Museo Correale, CompletaMente ed il gruppo La Grande Onda, che attraverso una nota hanno ribattuto alle accuse di d’Esposito. Ora, però, il presidente del Wwf Terre del Tirreno, chiarisce il suo punto di vista spiegando anche di aver ricevuto delle minacce dopo il comunicato diffuso alcuni giorni fa. Ecco di seguito la nuova nota:
Dopo il disseccamento di tante piantine e la critica del Wwf sui rimboschimenti “fuori stagione” è arrivata la contro-risposta delle associazioni organizzatrici, a cui hanno fatto seguito offese e minacce dirette nei confronti del Presidente del Wwf Terre del Tirreno da parte, parrebbe, di un dipendente del Mibact, che dalla pagina Facebook scrive:
“Ma perché questo stronzo di D’esposito non lo si fa zittire per sempre una volta per tutte un’uomo inutile deleterio per l’intera società denigratore e delatore fatelo tacere per sempre nessuno deve più pubblicare nulla di quello che dice e basta grandissimo uomo di merda buffone cretino ed imbroglione”
Il Wwf aveva espresso una forte critica sui rimboschimenti non riusciti negli ultimi anni in tutta la penisola sorrentina titolando in un recente comunicato stampa: “Quando il rimboschimento è solo uno spot”. Le associazioni Le Amiche del Museo Correale, CompletaMente ed il gruppo La Grande Onda, che avevano organizzato un evento a fine maggio piantando alberi dedicati ad Angelo Vassallo, in riferimento al comunicato Wwf, hanno pubblicato una lettera con la quale respingono con forza quelle che ritengono “gravi accuse false e tendenziose a loro rivolte”. Il post, pubblicato sui social e poi diffuso dalla stampa locale, ha subito scatenato deplorevoli insulti, con minacce e istigazione alla violenza nei confronti del presidente del Wwf locale.
“Dispiace constatare – dichiara Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno – come le doverose critiche espresse dalla nostra associazione sui rimboschimenti che poco hanno di scientifico ma molto di “promozionale” messi in essere, ormai da anni, sul nostro territorio siano state considerate un’accusa nei confronti dei volontari di altre associazioni, non necessariamente esperte di ambiente. È chiaro che nessuna critica potrà mai esserci nei confronti dell’atteggiamento positivo, volontario e costruttivo di chi crede nell’importanza degli alberi e nella necessità di “rimboschire” il mondo, ancor di più da parte di chi, come lo scrivente, nel volontariato opera da ormai 38 anni ed ha fatto dell’amore e della difesa degli alberi una sua “mission”.
Altro discorso è quando tali operazioni “escono” dall’aspetto del semplice volontariato ed assumono un ruolo istituzionale, coinvolgendo protagonisti legati a filo diretto e/o indiretto alla politica del momento. Evidentemente le associazioni che si sentono tirate in ballo leggono nelle critiche dell’associazione del Panda solo atteggiamenti “aggressivi e inquisitori” definendo “falsa e grave” la disamina operata dal Wwf, al punto di minacciare di adire in futuro le vie legali. Nel frattempo ben altre minacce, pesanti e volgari, sono state espresse in rete, nel deplorevole dibattito sollevato per azzittire e levare voce al dissenso e alla critica”.
Di seguito i chiarimenti del Wwf:
Le associazioni nel loro contro-comunicato tengono a precisare che non hanno mai ricevuto o intercettato fondi e/o finanziamenti di alcun genere, come lasciato supporre dal Wwf Terre del Tirreno.
C’è da spiegare che i fondi, a cui fa riferimento il Wwf, sono quelli “ricevuti e/o intercettati” tramite una colletta scolastica promossa nel liceo “Marone” di Meta e nella serata/evento, organizzata presso un noto ristorante sul lido di Meta, in cui si “sponsorizzava” (nel manifesto e su Facebook) assieme all’edizione di BIMBI LIB(E)RI – della Childrens Book Foundation che dona libri ai bambini in Afganistan – anche l’evento legato alla Festa della Speranza per l’anniversario della morte di Angelo Vassallo e la piantumazione di alberi sulla montagna colpita dagli incendi.
In tanti aderirono proprio per contribuire a “rimboschire” il Faito come fu lasciato ad intendere.
Non si comprende dove sia l’accusa del Wwf dal momento che nella stessa nota delle associazioni si precisa che sono stati ricevuti contribuiti in denaro e se ne specifica anche la cifra. Intristisce apprendere che tale cifra sia stata utilizzata non già per acquistare alberi ma per il noleggio di un furgone, per la benzina e per le spese tipografiche, nonché per la realizzazione della targa commemorativa al sindaco Vassallo. Ci si chiede, a questo punto, se tra tanti partecipanti e associazioni, sindaci e istituzioni comprese, non ci fosse stato un furgone disponibile gratuitamente per recuperare le piantine dal vivaio di Roccarainola?
“Dopo l’evento alla spiaggia di Meta nell’autunno scorso partì su facebook la pubblicità dell’evento e, in uno dei post pubblicati, a nome dell’associazione rappresentata, mi permisi di dare dei suggerimenti per operare a costo zero e nel migliore di modi, rimarcando la necessità di non ripetere gli stessi errori fatti troppe volte nel passato, suggerendo di mettere a dimora piante autoctone non resinose, effettuando il trapianto nel periodo agronomicamente idoneo, cioè entro fine inverno, provvedendo alla loro irrigazione per il primo anno, e ricordando altresì, ai sensi della Legge, il divieto di operare il rimboschimento sui versanti colpiti dalle fiamme. Per quanto riguarda il ripristino della “Fontana della Lontra”, di cui ci si rinfaccia di aver omesso la notizia, riteniamo che l’opera sia sicuramente interessante ma, francamente, non si riscontra alcuna attinenza con l’oggetto del comunicato Wwf che si riferiva ai rimboschimenti e agli alberi!
Riteniamo che stavolta sia stata giusta la scelta delle essenze, per la maggior parte cerri (Quercus cerris), ed anche il luogo individuato dove già sopravvivono altre querce ci è apparso idoneo. Detto ciò è doveroso chiarire che non è intenzione del Wwf, da sempre impegnato nella sensibilizzazione verso le tematiche ambientali, contestare l’entusiasmo e la partecipazione dei cittadini per una nobile causa, ma è doveroso esprimere una forte critica ad un evento che, nonostante il coinvolgimento di istituzioni e associazioni, è apparso più propedeutico ad una grossa pubblicità del Faito e dei suoi protagonisti che funzionale ad un vero e proprio rimboschimento per quanto simbolico.
In tale modo non si rende onore alla stessa figura del “sindaco pescatore” che ha fatto della difesa dell’ambiente e della critica ad una politica di falsi annunci e di interessi personali la sua filosofia di vita. A onore del vero, da una verifica fatta nottetempo con i nostri attivisti (in occasione di un controllo antibracconaggio) abbiamo appurato che delle 15 querce del “Viale di Vassallo”, che apparivano con fogliame completamente disseccato a fine agosto, ben 3 sono riuscite a sviluppare nuove foglioline verdi da gemme latenti e quindi sembrerebbero aver attecchito.
Inoltre più innanzi, oltre le 15 querce pubblicizzate, abbiamo documentato la presenza di altre 4 piante in vita. In sintesi apprendiamo che sarebbero state piantate ben 20 (?) piccole querce e, di queste, al momento 7 sono vive. Il mancato attecchimento di circa due terzi delle piantine si ritiene si debba attribuire al trapianto fatto in piena fase vegetativa delle essenze, strappate dal vivaio e arrivate sul Faito con i fittoni radicali quasi completamente recisi, come si deduce dalle foto postate in rete in cui si vedono le piantine sul camion.
In quando alle foto allegate alla lettera delle associazioni, a testimonianza della salute delle piantine (immagine a destra), abbiamo constatato come alcune immagini non corrispondono alla realtà. Ad esempio delle tante querce mostrate “in vita” ce n’è una che, a ben guardare, si innesta su di una ceppaia di una preesistente quercia, ovvero trattasi di un pollone già radicato e non di una delle piantine messe a dimora il 26 maggio. Anche un’altra pianta del “foto-montaggio” ad osservarla da vicino ci è apparsa come una sorta di “ramo” piantato nel terreno, non certo una quercia con radici. E c’è anche un’ennesima piantina spacciata per “quercia attecchita” che, di fatto, è una quercia spezzata e poi “posizionata” posticcia in piedi tra le felci per la foto. Insomma l’ennesimo post promozionale?
Il Wwf da sempre si approvvigiona a costo zero di piantine dai vivai regionali (Tore e Roccarainola) reperendole, come da regolamento, entro e non oltre la fine di marzo, pubblicizzandone l’utilizzo tra privati e istituzioni pubbliche. Non si comprende per quale “deroga” si siano condannate a morte numerose piantine che avrebbero di certo attecchito al 100% se estirpate nel modo giusto e nel periodo adatto.
Il Sentiero delle Querce Angelo Vassallo – a testimonianza del senso civico e della forza che lo spirito associazionistico raggiunge – ancor più per il “nome” a cui è stato dedicato, ci auguriamo di cuore non resti solo un macigno con una bella targa! Così come è rimasta solo una targa il ricordo del “Bosco Casoni” sulla stessa montagna (particolare sfuggito a chi non è andato fino in fondo nel leggere la nota del Wwf ritenuta aggressiva e inquisitoria?) dove furono infelicemente piantati 500 Pini d’Aleppo (criticati dai “soliti” ambientalisti), o come è rimasta solo una targa a ricordo “di ogni nato” quella apposta sul monte San Costanzo, a Massa Lubrense, dove furono eliminate le tante piante autoctone regalate (senza alcun clamore o pubblicità) dai volontari del Wwf, per sostituirle con alberi di pino piantati in piena estate dagli alunni del liceo, pini poi morti per il caldo estivo.
Ulteriori pinetti furono successivamente rimessi ma, poi, bruciati dagli incendi. Analoga targa a ricordo di ogni nato è stata intelligentemente rimossa in altri parchi e scuole (vedi Parco delle Sirene a Massa) dove, al posto degli alberi gnomi, faceva ormai tristemente mostra di sé solo una serie di stecchi rinsecchiti con i nomi dei vari neo-nati. E quando i volontari del Wwf, assieme ai ragazzi provenienti da tutto il mondo del progetto “Mare” provarono a piantare roverelle, carrubi, biancospini, lecci, ornielli, olivi e viburni, sempre sul martoriato San Costanzo, ci fu una “levata di scudi” promossa dal “guru” dell’escursionismo massese (GioVis) che sostenne che quegli alberi, crescendo negli anni, avrebbero tolto il panorama. Anche le centinaia di piantine messe a dimora nella Scuola Media Tasso di Sorrento dai volontari del Wwf furono “per sbaglio” eliminate dai giardinieri comunali per ben 3 anni di seguito. Per non parlare poi dei tanti alberi nelle piazze, nei parchi e nelle strade, maltrattati, violentati e abbattuti a centinaia in nome di un tanto abusato quanto assurdo concetto di “pericolo”? A questi si aggiungono le stragi arboree di “boxlandia”.
Anni fa sul Faito si mise in atto uno scempio senza precedenti ai danni di un intero bosco di castagni secolari. Il tutto nel nome di una sagra popolare e senza che nessuno muovesse un dito per impedirlo. Fu il Wwf ad insistere fino ad ottenere il sequestro dell’area e il rispetto della legge. Ma il peggio era ormai fatto. Gli stessi autori dello scempio, che oggi militano nelle file di associazioni locali, millantano la perfetta salute di quegli alberi, ma la realtà è che alcuni di essi sono morti e gli altri mostrano ancora evidenti le ferite dei violenti tagli di capitozzo operati, spacciati come operazioni di risanamento e lotta al cinipide galligeno arrivato dalla Cina. Quel che è certo è che i proprietari di camini e forni a legna si approvvigionarono del prezioso combustibile per diversi inverni!
Il Wwf segue le sorti della natura e degli alberi con tenacia e pazienza certosina da oltre 30 anni, denunciando con forza ogni attentato all’ecosistema, la sua “mission” è creare un mondo equo e solidale dove l’uomo possa vivere in armonia con la natura, perché il Wwf è dalla parte degli alberi, del mare, degli animali e della Natura. Piuttosto chi non accetta critiche e non si accorge di tante cose che accadono nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari sulla Montagna che non c’è, dove sparì la piccola Angela Celentano, dove l’amianto dorme sepolto sotto gli aghi di Pino, dove la droga è coltivata nelle radure inaccessibili, dove i bracconieri imperversano impuniti e ruspe e motoseghe fanno il loro sporco lavoro, tra rocce e cenere, viene da chiedersi da che parte stia realmente?
Col Wwf continueremo a vigilare sul territorio con spirito critico e costruttivo, denunciando ogni manomissione del Faito ad opera dell’uomo ed ogni abuso, furto di legna, sbancamento, scarico di rifiuti, atti di bracconaggio e quant’altro di cui verremo messi a conoscenza dai cittadini. In questo di sicuro nessuno riuscirà a zittirci.