Progetto per una cabinovia nel cuore di Sorrento – foto e video –

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SORRENTO. Un progetto ambizioso che punta a migliorare la mobilità cittadina ed a creare un nuovo attrattore per il turismo. Una cordata di aziende ha presentato al Comune un elaborato per la realizzazione in project financing di una cabinovia che attraversi il centro di Sorrento. L’opera prevede la realizzazione di due diversi tratti dell’impianto che passano al di sopra dei valloni: il primo tra il porto di Marina Piccola e piazza Tasso, il secondo tra la stessa piazza Tasso ed il Bastione di Parsano.

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L’iniziativa nasce allo scopo di ridurre il traffico veicolare in centro, dotando Sorrento di una soluzione per la mobilità pulita ed efficiente. Al tempo stesso si punta a realizzare un’attrazione turistica che consenta di valorizzare il paesaggio costiero ed il Vallone dei Mulini, oltre che a recuperare aree pubbliche in disuso come il Parco Ibsen ed a creare una passeggiata sul mare a Marina Piccola.

La cabinovia è stata selezionata tra le varie opzioni vagliate come la migliore soluzione per raggiungere questi obiettivi perché è un trasporto poco invasivo per il territorio, pulito, a bassissimo impatto ambientale, economico, silenzioso, veloce, efficiente, flessibile, suggestivo.

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Le stazioni della cabinovia di Sorrento saranno il salotto di accoglienza della città: ambienti da visitare per la loro bellezza, confortevoli, dotate dei servizi utili ai viaggiatori, luoghi d’arte e mostre aperte a tutti.

“Il progetto – spiega Raffaele Acanfora, l’imprenditore che guida la cordata che ha elaborato l’iniziativa – è il frutto di tre anni investiti in studi e analisi approfondite di tutte le possibili soluzioni all’annoso problema del traffico nel centro storico di Sorrento, nonché della volontà di creare un attrattore culturale in città capace di valorizzare le bellezze naturali e storico-artistiche della città.

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Ogni soluzione – precisa Acanfora – è stata valutata in base a una serie di criteri che abbiamo ritenuto vincolanti: l’opera deve avere un basso impatto ambientale sul territorio; deve valorizzarne le caratteristiche naturali; deve creare un’attrazione per gli ospiti, ampliando così l’offerta turistica locale; deve valorizzare le proprietà comunali; deve avere tempi ragionevoli di realizzazione e possibilità di sviluppo futuri; deve rispettare i requisiti di redditività imposti dallo strumento del project financing”.

Sono state condotte numerose ricerche archeologiche, geologiche e geotecniche, rilievi idrogeologici e valutazioni dei rischi, al fine di verificare la fattibilità delle opzioni vagliate: la soluzione che si è imposta al di sopra di tutte le altre, per di più rispettando tutti i requisiti previsti in sede preliminare è stata la cabinovia. È pulita, silenziosa, sicura, efficiente, comoda, flessibile. È economica, con tempi di realizzazione brevi. Offre un’esperienza di viaggio che va oltre la mera esigenza di mobilità: è emozionante, suggestiva. Mette al centro dell’attenzione del viaggiatore il territorio che lo circonda, ne esalta le bellezze.

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L’impianto, secondo i promotori del progetto, consente anche di riqualificare proprietà comunali e di riportarle al godimento pubblico; può fare da volano per il recupero di altre aree pubbliche.

“Il fatto che Sorrento sia capace di attrarre ogni anno flussi turistici ragguardevoli  – aggiunge Raffaele Acanfora – ha fatto sì che potessimo destare l’interesse di una delle due aziende leader al mondo nella costruzione di impianti a fune a partecipare attivamente al progetto. La presenza di un gruppo di caratura mondiale come la Leitner Ropeways è per noi garanzia di estrema concretezza e trasparenza”.

Il cronoprogramma del progetto si articola in due fasi sequenziali, che riguardano i due tratti distinti dell’impianto cabinoviario. La prima fase riguarda il tratto tra il porto e piazza Tasso: esso è indispensabile e urgente per porre rimedio al problema del traffico. È il tratto di cui Sorrento non può fare a meno se vuole veramente risolvere il problema della mobilità e della vivibilità in centro.

I benefici derivanti dalla realizzazione di questo tratto sono molteplici sia per i turisti che per la città. I primi verranno accolti in una città che ha una mobilità moderna, che fa onore alla propria tradizione di città dell’accoglienza e offre loro servizi di alta qualità, in una stazione, quella di piazza Tasso, che già di per sé è un’attrazione per la sua bellezza e per le mostre d’arte che ospita.

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Per la collettività sorrentina è la garanzia di avere in tempi certi e brevi un’opera pubblica realizzata senza oneri per le casse cittadine; un servizio efficiente e sicuro; che riduce il traffico (e quindi i rischi a esso collegati sia sul fronte degli incidenti che delle conseguenze per la salute); che riqualifica gli immobili pubblici in disuso, li mette a frutto, e li riapre al godimento di tutti indipendentemente dalla fruizione del servizio cabinoviario.

È bene precisare – spiegano dalla cordata – che la cabinovia tra il porto e piazza Tasso non è un’alternativa al già previsto collegamento meccanizzato tra il parcheggio Lauro e il porto, bensì è ad esso complementare: consente infatti di raggiungere il porto godendo della visuale privilegiata della passeggiata di via Luigi De Maio, ma dall’alto e con tutti i comfort offerti dalla cabinovia.

 

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La seconda fase riguarda il tratto tra piazza Tasso e i Bastioni di Parsano: rappresenta la possibilità di dotare Sorrento di un attrattore culturale che valorizza il patrimonio naturalistico e storico-artistico quale è il Vallone dei Mulini; che aggiunge lustro alla capacità attrattiva di Sorrento quale meta turistica internazionale e che, nell’offrire la vista sui valloni, consente di raggiungere via degli Aranci. Il tutto senza il bisogno di effettuare interventi invasivi ai valloni: le due stazioni sono infatti individuate una sotto strada, per la stazione di piazza Tasso, e una sotto l’anfiteatro di Parco Ibsen, per la stazione dei Bastioni. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a immobili pubblici che restano
pubblici anche a seguito dell’investimento privato.

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“Uno dei maggiori benefici per la città derivanti da questo tratto – precisa Acanfora – a nostro giudizio, è la possibilità di destare l’interesse pubblico al recupero di altre bellezze presenti a Sorrento: le grotte limitrofe ai valloni, la passeggiata che dai Bastioni di Parsano va a Villa Fiorentino, i cisternoni di Spasiano. Sono pezzi di storia della città che rischiano di scomparire, obliati”.

Come detto, il primo tratto è indispensabile alla città; il secondo è invece una possibilità che Sorrento può darsi per aumentare la propria competitività e mantenere così la propria posizione di forza sul mercato turistico internazionale, sul quale già da qualche anno sono emerse nuove destinazioni che, in virtù della carica propulsiva data dalla novità, vanno all’attacco delle destinazioni dalla notorietà consolidata.

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In entrambi i casi ci troviamo di fronte a opere che possono essere realizzate con capitali privati perché vi è un ritorno dell’investimento garantito dai flussi turistici che Sorrento richiama. Il servizio sarà gestito da imprenditori del turismo il cui primo obiettivo è mantenere alti gli standard di qualità dell’accoglienza di Sorrento, la cui qualità e tradizione da sempre contraddistingue la città nel panorama del turismo nazionale e internazionale. In quest’ottica, la cabinovia si pone quale servizio efficiente, con elevati standard di qualità e sicurezza, che offre un’esperienza del territorio suggestiva, unica e indimenticabile.

Le ricadute positive per l’immagine della città saranno molteplici e a beneficio di tutta la collettività che, in maniera diretta e indiretta, vive di turismo.

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“Quali ideatori e promotori del progetto – concludono i componenti il gruppo di aziende coinvolte – abbiamo investito tempo e risorse perché siamo certi dei benefici che può portare alla città sia sul fronte dell’economia turistica, sia
sul fronte della risoluzione di problemi non più procrastinabili. Siamo aperti al confronto, alle critiche costruttive, ad ascoltare chiunque abbia proposte concrete migliori della nostra”.

Il confronto è, dunque, aperto. “Abbiamo già proposto il progetto, in linea generale, agli organi competenti ed alle associazioni ambientaliste – conclude Acanfora – riscontrando grande interesse e rilevando un sostanziale benestare. Ora la palla passa all’amministrazione comunale che, se condividerà l’iniziativa, potrà indire una conferenza dei servizi ed ottenere i necessari nulla osta. Noi siamo pronti e possiamo realizzare il primo tratto della cabinovia entro un anno dal via libera definitivo”.

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