Palma caduta in piazza Lauro, il primo allarme un anno fa

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SORRENTO. A distanza di quarantott’ore tiene ancora banco la vicenda della palma crollata in piazza Angelina Lauro che solo per un caso non ha provocato vittime. Sabato poco prima della mezzanotte, il tronco dell’albero, forse anche a causa del leggero vento di scirocco che soffiava sulla costiera sorrentina, si è spezzato e la pianta si è schiantata su una Toyota Yaris parcheggiata accanto al marciapiedi.

“In quel momento nella zona c’erano centinaia di giovani e possiamo dire che è un miracolo che nessuno si sia fatto male – dice Maria Luisa d’Esposito, titolare del negozio Mayflower, che sorge proprio a pochi metri dall’aiuola dove era sistemata la palma -. Già un anno fa abbiamo segnalato all’assessore Massimo Coppola che il fusto ci appariva più inclinato del solito e devo dire che nel giro di pochi minuti arrivarono gli agenti della polizia municipale che transennarono l’area intorno alla pianta”.

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Un intervento tempestivo che però non è servito a risolvere il problema, considerato ciò che è accaduto sabato scorso. “In realtà dopo alcuni giorni arrivò anche l’agronomo per fare una perizia – precisa Maria Luisa d’Esposito – poi sappiamo solo ciò che abbiamo letto sul sito del Comune in merito agli incarichi assegnati per il monitoraggio della palma”. C’era, infatti, un agronomo che avrebbe dovuto tenere sotto controllo l’albero, lavoro retribuito con mille e 500 euro.

“L’assegnazione dell’incarico – spiega il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito – è stato giustificato dal fatto che il Comune non aveva figure professionali al proprio interno nel settore specifico”. Fatto sta che la palma nonostante il monitoraggio è venuta giù ed è stata sfiorata la tragedia. Tra l’altro non è neanche il primo caso. Meno di un anno fa un ficus ed un’altra palma si sono schiantati sempre in piazza Lauro, mentre nel 2013 fu un’aloe a fare la stessa fine. Pochi mesi prima, nel novembre dell’anno precedente, il vento forte fece cadere parte di una gigantesca fitolacca la cui chioma investì una donna che riportò serie ferite. A distanza di pochi giorni un cedro del Libano cadde nella Villa Comunale.

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Una serie di eventi, ai quali si sommano i tanti rami staccati dai tronchi, che portò ad avviare il monitoraggio del verde cittadino. Controlli che hanno evidenziato la pericolosità di alcune alberature, molte delle quali sono state poi rimosse e sostituite, mentre in altri casi gli ambientalisti sono riusciti a bloccare le motoseghe. “Col Wwf – commenta Claudio d’Esposito – abbiamo più volte documentato come gli alberi ritenuti pericolosi non sono caduti mentre ci sono stati crolli di altri alberi. Questo può significare solo due cose: o i crolli non erano affatto prevedibili (e allora a cosa è servita la perizia?) oppure l’agronomo non li ha saputi prevedere (e allora a cosa è servito l’agronomo?) Delle due l’una”. Dubbi che finora al Comune nessuno ha voluto commentare e quindi chiarire.

La protesta intanto, continua a montare sui social. Indignati residenti e visitatori per le condizioni del verde a Sorrento, meta turistica internazionale, notoriamente affollata soprattutto nei weekend e in particolare a piazza Lauro, vicina alla stazione Circum dove è sempre possibile trovare decine di ragazzi e tanti visitatori che tra negozi e bar si concedono una sosta al fresco.

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