Massa Lubrense. Falco ucciso, ma non c’era il divieto di caccia

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In merito all’articolo pubblicato ieri sul falco “smeriglio” ucciso a Massa Lubrense è doverosa una precisazione. Nella nota del Wwf Terre del Tirreno si evidenziava che il volatile era stato impallinato a caccia chiusa in virtù dell’ordinanza prefettizia del 15 ottobre scorso con la quale era stato vietato nella provincia di Napoli il trasporto di armi, munizioni ed esplosivo e la sospensione di ogni attività venatoria dal 17 al 20 di ottobre, per motivi di ordine pubblico inerenti allo svolgimento del G7.

In realtà il prefetto di Napoli, Michele di Bari, aveva modificato il proprio provvedimento “anticipando il termine del divieto alle ore 24 del giorno 19 ottobre 2024, con l’ulteriore precisazione che il divieto di trasporto di armi deve intendersi ad esclusione dei privati titolari di porto d’arma per attività venatoria o sportiva”.

Ciò significa che il falco “smeriglio” non è stato colpito in regime di stop alla caccia, anche se si tratta comunque di una specie protetta alla quale è vietato sparare.

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