Cinquecento milioni per rinnovare e rendere ambientalmente compatibili le navi e gli aliscafi del corto raggio che effettuano i collegamenti nel Golfo di Napoli. Innovazione, tecnologie, grande attenzione all’ambiente. Si punta con decisione agli impianti di depurazione degli scarichi, gli scrubber, ma soprattutto sui carburanti alternativi, quelli che dovranno alimentare le batterie al servizio dei propulsori elettrici.
La prospettiva più immediata e concreta è quella di eliminare definitivamente, ad esempio, quei fumi neri che ammorbano i porti. “Nel recovery fund il settore dello shipping – ha detto Stefano Messina presidente di Assarmatori – ha avuto una grande attenzione dal governo che ha riconosciuto il trasporto marittimo come settore strategico per l’economia del Paese. Una scelta frutto della grande tenacia che hanno avuto gli armatori: non si sono fermati neanche nei momenti difficili”.
Ai 500 milioni per il corto raggio si sommano 1,5 miliardi di euro per il lungo raggio, i collegamenti che assicurano la continuità territoriale con le isole maggiori. E, ancora, un miliardo per l’elettrificazione delle banchine nei porti, 3 miliardi per lo sviluppo della mobilità a idrogeno. Lo sviluppo dei combustibili alternativi e, soprattutto, puliti, è una necessità assoluta. Abbattuta la barriera del gas naturale liquefatto, bisogna andare oltre. E le prospettiva dell’idrogeno è quella che sembra più a portata di mano.
Tutti investimenti, dunque, che mirano a rendere i porti più sicuri dal punto di vista ambientale. “Questi numeri per il nostro settore – ha aggiunto Messina – danno il senso di una vera e propria virata nella politica marittima italiana, con il riconoscimento a questo settore di una valenza di infrastruttura strategica pari alla rete autostradale e ferroviaria del Paese. Stanziamenti degni di un vero e proprio Piano Marshall per la flotta e per l’ampliamento del regime del Registro Internazionale che rappresentano, quindi, la grande, doppia, occasione per lo sviluppo del settore (il solo traffico crocieristico impatta per 13 miliardi sull’economia italiana generando 120mila posti di lavoro) e quindi l’innesco di un effetto moltiplicatore sull’economia del Paese”.
Tutti argomenti al centro dell’assemblea di Assarmatori che continuerà giovedì prossimo con una tavola rotonda su presente e futuro del trasporto marittimo “dalla resilienza alla ripartenza, uscire dall’emergenza Covid ancora più forti ed efficienti”. Alla tavola rotonda, che sarà conclusa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, interverranno oltre a Stefano Messina, Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere; Fabrizio Palenzona, presidente Conftrasporto; Nunzio Tartaglia, presidente della divisione imprese della Cassa depositi e prestiti; l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di stato maggiore della Marina militare; l’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante del corpo delle Capitanerie di Porto; Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e Massimiliano Fedriga, presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.