Il Wwf pianta alberi sul Faito, a Sant’Agnello e Massa Lubrense

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Mille miliardi di alberi da mettere a dimora entro il 2030: è l’accordo raggiunto nell’ultimo G20. È una buona notizia. Per affrontare la crisi climatica globale è importante infatti spingere al massimo quei percorsi che la stessa natura ci offre. Tra questi la messa a dimora di alberi e la loro cura sono di gran lunga la soluzione migliore.

Consapevoli di ciò e mossi da un grande amore e passione per gli alberi, i volontari del Wwf Terre del Tirreno, guidati dal presidente Claudio d’Esposito – che della difesa degli alberi ha fatto la sua missione – non hanno mai smesso di salvarli e piantarne di nuovi, ovunque possibile, ovunque ci sia spazio per lasciarli crescere e vegetare liberi e in salute, avendo l’accortezza di mettere sempre la pianta giusta al posto giusto.

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Domenica 21 novembre 2021, in occasione della Festa nazionale dell’Albero, un gruppo di attivisti e volontari è ritornato sul Monte Faito, nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari, per dare un piccolo contributo alla rinascita della montagna piantando decine di alberelli, che si sono aggiunti ai castagni, pini neri, abeti, meli, ontani, aceri e faggi già presenti sui versanti.

Nell’ultimo mese i volontari del panda hanno messo a dimora in Natura circa 100 nuovi alberelli. Altrettanti sono stati piantati nelle strade e nei parchi cittadini grazie all’interessamento del Wwf: 40 alberi con centinaia di cespugli al Parco delle Sirene a Massa Lubrense e 45 nuove essenze in piazza Matteotti a Sant’Agnello, sono solo gli ultimi recenti progetti di riforestazione urbana promossi dal Wwf Terre del Tirreno.

Gli alberi aumentano la biodiversità, depurano l’aria assorbendo particelle inquinanti e pericolose per la salute, migliorano il paesaggio, ci tutelano dal dissesto idrogeologico, abbassano la temperatura media, ci rinfrancano spiritualmente, catturano la CO2 emettendo ossigeno. Ogni albero di medie dimensioni cattura fino a 20 kg di CO2 ogni anno, se poi è inserito in un bosco disetaneo con specie diverse arriva ad assorbirne fino a 30-40 kg.

Eppure negli ultimi 200 anni sono stati tagliati duemila miliardi di alberi distruggendo interi boschi. La deforestazione attuale è di 1 ettaro di superfice boscata ogni 6 secondi (15,3 miliardi per anno di contro ai 63 milioni piantati) quasi sempre per coltivare soia, cacao, caffè o per gli allevamenti intensivi. La Cina pesa il 24%, la UE il 16%, l’India il 9%, USA il 7%, Giappone il 5%.

Se, quindi, il G20 di Roma stabilisce di porre a dimora mille miliardi di alberi entro il 2030 significa ridurre, nel medio termine, del 25% la CO2 globale. Non risolve, ma aiuta tantissimo. E lo fa in modo naturale. Adesso però è necessario promulgare nuove leggi che tutelino, a livello nazionale e internazionale, i boschi disetanei ad alto fusto, le foreste urbane e le alberature in generale. Il rischio è che, con l’arrivo di finanziamenti a pioggia, si sradichino e abbattano i vecchi alberi come sta accadendo in tante zone d’Italia, spesso con l’avallo di agronomi che ne attestano la pericolosità.

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Il Wwf auspica che il Parlamento italiano proponga quanto prima una legge organica e inclusiva a favore dei boschi e delle alberature urbane. Le foreste sono l’archivio della vita sul Pianeta non dimentichiamolo mai.

“Gli alberi sono esseri viventi incredibili che contribuiscono alla vita e alla sopravvivenza del pianeta – racconta Claudio d’Esposito – eppure per taluni sono solo qualcosa di fastidioso, che fa ombra e occlude il panorama, sporca col fogliame, rappresenta un pericolo, lesiona muri e pavimenti con le radici, sposta l’asfalto e alza i marciapiedi, causa incidenti stradali e roba simile.

Scriveva Join Muir, pioniere della conservazione americano del secolo scorso: “Qualsiasi stupido è capace di tagliare un albero. Troppo pochi invece hanno l’amore, la cultura e l’intelligenza per salvaguardarli, curarli e piantarne di nuovi!”. Piantare un albero invece è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita perchè farlo, oltre ad essere un gesto bellissimo, significa donare alla Terra una risorsa preziosa”.

Per Confucio “il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso”. E allora inforchiamo pala e piccone, usciamo dalle nostre confortevoli case, e andiamo in Natura e nelle nostre grigie città a piantare, assieme agli alberi, una verde speranza per il futuro”.

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