Slitta la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Torre Annunziata nei confronti di 15 persone, accusate a vario titolo di lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e falso per la vicenda dell’housing sociale di Sant’Agnello. Tra questi ci sono il sindaco, Piergiorgio Sagristani, diversi consiglieri ed assessori delle ultime due amministrazioni, dirigenti, tecnici comunali ed imprenditori.
Proprio Sagristani e l’ingegnere Antonio Elefante (progettista ed amministratore della società costruttrice) saranno ascoltati alla prossima udienza come da loro stessi richiesto. Ieri, invece, al gup Fernanda Iannone ha fornito la propria versione Francesco Ambrosio, responsabile dell’Ufficio Tecnico, secondo il quale l’area di via Monsignor Bonaventura Gargiulo dove è sorto il complesso immobiliare di 53 appartamenti era già stata individuata come degradata nel 2010 dal Consiglio comunale ed era stata perimetrata per essere destinata all’urbanizzazione. Da ciò la decisone di rilasciare i permessi a costruire.
Nel frattempo, 37 famiglie si sono trasferite nelle case loro assegnate ed ora sono a rischio sgombero dopo il nuovo sequestro disposto lo scorso mese di marzo. Dopo aver partecipato al bando comunale ed aver versato cospicui anticipi ai costruttori, in molti hanno deciso di siglare un ulteriore accordo con la Shs srl, versando una sorta di affitto mensile che sarà poi scalato dal costo dell’appartamento.
Intanto ieri sono state ammesse come parti civili: Italia Nostra, Wwf, Verde Ambiente e Società, e la società finanziaria che ha garantito le fideiussioni.