L’enorme boato, un forte scossone e poi la nube di polvere. È quanto accaduto nel Vallone dei Mulini, il canyon che si apre a pochi passi da piazza Tasso, nel centro di Sorrento. Uno dei posti più suggestivi del mondo, da oltre un secolo e mezzo la “cartolina” simbolo della città del Tasso, un luogo di enorme importanza paesaggistica, storica e naturalistica, per la presenza di essenze botaniche rare favorite dall’ombreggiamento e dall’umidità, ma anche uno dei posti idrogeologicamente più fragili e instabili che ci siano.
“Nel Piano di Stralcio dell’Autorità di Bacino ex Campania Centrale l’area è classificata a Rischio Idraulico molto elevato e a Rischio Frana molto elevato – spiega Claudio d’Esposito del Wwf Terre del Tirreno -. Eppure per mesi e mesi, a partire da giugno del 2019, diversi operai vi hanno lavorato senza che fosse stata messa in essere alcuna opera di protezione per permettergli l’accesso nell’alveo e l’esecuzione delle opere in quel sito già colpito, in passato e di recente, da gravi e ripetuti eventi franosi.
Il rischio a cui sono stati sottoposti gli operai del cantiere durante la quotidiana esecuzione dei lavori al mulino (attualmente posto sotto sequestro dalla magistratura che ha rinviato a giudizio committente e progettista delle opere) è proprio quello di una potenziale caduta massi.
Il 31 luglio dell’anno 2019 il Wwf Terre del Tirreno e i Vas denunciavano alla Procura della Repubblica “Lavori di sistemazione dell’edificio esistente nel Vallone dei Mulini nel Comune di Sorrento – Mancata messa in sicurezza del costone – Violazione rispetto distanze dai due corsi d’acqua denominati Sant’Antonio e Cesarano, come da Regio Decreto n. 523/1904 – Mancanza di Parere Idraulico del Genio Civile Dipartimento di Napoli e Provincia, in zona a rischio idrogeologico molto elevato – Violazioni urbanistiche e paesaggistiche”.