Estorsione a centro scommesse di Piano di Sorrento, tre arresti

carabinieri Piano

Minacciano due dipendenti di una sala scommesse di Piano di Sorrento con la pretesa di effettuare 31 giocate senza pagare. Per questo tre giovani di Arzano e Casandrino sono stati arrestati ieri per estorsione aggravata dai carabinieri della compagnia di Sorrento, che hanno notificato ai tre indagati un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura, a chiusura di delicate e complesse indagini condotte dai militari della stazione carabinieri di Piano di Sorrento. Uno dei tre è finito in carcere mentre gli altri due sono ai domiciliari con braccialetto elettronico.

La vicenda risale allo scorso primo novembre, quando tre giovani – di cui uno alto circa un metro e novanta e descritto come particolarmente minaccioso – sono entrati in una sala scommesse del centro di Piano di Sorrento. Il giovane cassiere dell’agenzia ha raccontato ai carabinieri in denuncia di essere stato costretto ad effettuare alcune decine di giocate senza essere pagato. Dalla ricostruzione e dalle varie ricevute presentate in caserma ai carabinieri della costiera, è emerso che in meno di venti minuti i tre erano riusciti ad estorcere 31 giocate per un valore complessivo di 3.360 euro.

Dopo le prime 21 giocate istantanee, per i tre era arrivata una vincita da 2.460 euro che aveva coperto l’intera somma spesa fino a quel momento ed un’extra di 460 euro, di cui 36 subito rigiocati (e persi) e altri 100 euro incassati in contanti. A quel punto, i tre avrebbero preteso altre 10 giocate da 100 euro l’una, cosa alla quale il giovane dipendente dell’agenzia aveva provato ad opporsi. “Allora non hai capito chi siamo? Muoviti e fai questa giocata” è stata la frase pronunciata da uno dei tre.

“Tale costrizione – si legge in una nota del procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – sarebbe avvenuta mediante minacce verbali, rivolte con tono perentorio, che avrebbero ingenerato nel denunciante, nonché nel collega che al suo fianco stava assistendo alla scena, un concreto timore per la propria incolumità”. Ed in effetti la vittima dell’estorsione ha ammesso di temere che picchiassero lui ed suo collega.

Le ulteriori giocate istantanee, però, sono risultate tutte perdenti e i tre si sono allontanati senza pagare. Le indagini, svolte grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati della zona, hanno consentito ai militari dell’Arma di identificare i tre arrestati e l’auto con la quale erano partiti da Arzano in direzione penisola sorrentina. Decisivo è stato anche il riconoscimento fotografico effettuato sia dalla vittima che dal suo collega.

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