SORRENTO. Nel periodo tra il mese di luglio del 2015 ed il 30 giugno di quest’anno gli accertamenti contro l’evasione dell’Ici (imposta comunale sugli immobili) hanno portato nelle casse comunali oltre 500mila euro. Le verifiche tributarie in merito a quella che ora si chiama Imu (imposta municipale unica) sono scattate in base ad un preciso piano dell’amministrazione teso proprio a scovare i furbetti che versavano meno del dovuto o che tentavano di eludere completamente il fisco.
Nell’arco di 12 mesi, quindi, l’ufficio Tributi del Comune di Sorrento è riuscito a recuperare il pagamento di circa 484mila euro, ai quali si sommano altri 57mila euro per i quali sono stati emessi solleciti ed ingiunzioni di pagamento. In sostanza un cifra che si aggira intorno al 10 per cento del gettito totale dell’imposta sugli immobili.
L’amministrazione comunale, però, non si ferma, e prepara una nuova stretta contro gli evasori. Allo scopo è stato predisposto un apposito progetto che prevede anche degli incentivi per il personale impegnato nelle verifiche. I premi scatteranno se, nell’arco dei prossimi mesi, gli uffici riusciranno a recuperare un gettito pari ad almeno il 3 per cento del totale. L’asticella, quindi, è fissata in una cifra intorno ai 167mila euro.
Il costo sostenuto dall’amministrazione per incentivare i dipendenti, secondo la Corte dei Conti non va ad incidere sulla “spesa per il personale”, in quanto “si tratta di compensi pagati con fondi che si autoalimentano con i frutti dell’attività svolta dai dipendenti, e, di conseguenza, non comportano un effettivo aumento di spesa”.
In particolare per gli incentivi per il recupero dell’Ici va pure tenuto conto che si tratta di “compensi correlati anche ad un incremento delle entrate dell’ente, con conseguente miglioramento del saldo complessivo tra entrate e spese della gestione finanziaria dell’ente stesso”.