Chiuso l’accesso alla torre di Punta Scutolo, petizione dei cittadini

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VICO EQUENSE. Un portone sbarra l’accesso all’antica torre di Punta la Guardia, meglio conosciuta come Punta Scutolo, uno degli angoli più suggestivi del territorio peninsulare. Ai visitatori viene, di fatto, impedito di recarsi nell’area. Una situazione mal digerita da molti cittadini che, riunitisi nel comitato “Amici della torretta”, hanno organizzato una raccolta di firme per chiedere all’amministrazione comunale la rimozione degli ostacoli che impediscono l’accesso all’uliveto dove si erge la storica struttura.

“L’accesso – scrivono su Facebook i promotori dell’iniziativa – è da sempre avvenuto tramite la strada che collega il centro della frazione di Seiano con Punta la Guardia, dove si trova la torre. Tale via pubblica, nella sua parte finale, attraversa un piccolo portone e giunge quindi alla proprietà demaniale. Tuttavia, il portone d’accesso è stato arbitrariamente chiuso dal proprietario del fondo confinante. Chiediamo l’immediato ripristino del normale transito attraverso la riapertura dell’antico portale – continuano i membri del comitato – oltre che una relazione ai cittadini in ordine allo stato dei luoghi, con particolare riferimento alle condizioni strutturali della torre, nonché agli eventuali interventi di messa in sicurezza e restauro programmati”.

“Dai dati e dalle cartografie catastali – afferma Franco Cuomo, coordinatore territoriale dei Vas – si evidenzia che il proprietario del fondo avrebbe chiuso una strada vicinale di uso pubblico da 15 anni. Fino ad ora, passando per il fondo di questo imprenditore, da un altro accesso, il transito era comunque consentito. Oggi non è più così”. Sulla questione è stata presentata anche un’interrogazione consiliare da parte del gruppo “In movimento per Vico”. “Nell’ottobre scorso abbiamo protocollato una richiesta – spiega Natale Maresca – per avanzare, entro il termine ultimo del 30 novembre 2013, domanda di acquisizione dallo Stato al patrimonio comunale della torre di Punta la Guardia, ma non abbiamo avuto riscontro. Vogliamo capire quali sono le intenzioni del Comune e se vi è la volontà politica di acquisizione e di valorizzazione turistica dell’area”.

Intanto il proprietario del fondo, Michele Arpino, spiega le sue ragioni: “Si tratta di una proprietà privata – sottolinea – e pertanto ho tutto il diritto di tenere la porta chiusa. Lasciandola aperta mi ritroverei in casa chiunque. In passato l’ho fatto e le conseguenze sono state terribili. Venivano vandali e tossicodipendenti. Un giorno ritrovai ragazzi accampati che avevano passato la notte lì. Ne va della sicurezza della mia famiglia. Già 15 anni fa ho chiuso il portone sito nella diramazione di via Punta la Guardia, adesso anche l’altro varco dal lato di casa Cosenza a causa di spiacevoli episodi che si sono verificati e che non mi fanno più stare tranquillo. Può transitare il contadino che si occupa dell’uliveto e tutti coloro che sono autorizzati. Sono, inoltre, disponibile ad aprire la porta ai cittadini che vogliono passare. Quando mi bussano apro senza problemi; ma non posso lasciare il portone aperto, è una questione di sicurezza. Sono disposto a spiegare a tutti la problematica – conclude Michele Arpino – e a dimostrare loro che l’accesso è privato, che si tratta di casa mia, dell’abitazione in cui vivo con la mia famiglia. Se volesse, il Comune dovrebbe soltanto acquisire il bene e chiedermi l’esproprio di quell’area”.

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