Chiusa la Rianimazione a Sorrento, morti i due ultimi pazienti

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Non è stata trovata alcuna via d’uscita. Da ieri ha chiuso i battenti il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Sorrento. E, quel che è peggio, si blocca completamente l’attività chirurgica sia al Santa Maria della Misericordia che al De Luca e Rossano di Vico Equense con l’unica eccezione dei casi urgenti.

Alla base dello stop al servizio la mancanza di medici anestesisti. Fino a ieri si sperava che arrivassero i rinforzi più volte sollecitati dalla responsabile dell’unità operativa, Matilde De Falco. Soprattutto dopo che l’altro giorno era giunto in Costiera il direttore generale dell’Asl Napoli 3-Sud, Gennaro Sosto, proprio per discutere della questione con la stessa De Falco e con il responsabile sanitario del presidio, Giuseppe Lombardi. Il manager aveva chiesto 24 ore per trovare una soluzione. Poi ieri pomeriggio la definitiva fumata nera.

La questione della carenza di personale si trascina da anni, ma è esplosa in tutta la sua gravità nel momento in cui la dottoressa De Falco ha inviato una nota al direttore sanitario degli Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina ed ai vertici Asl. “La attuale contingenza di assoluta inadeguatezza nella dotazione di risorse professionali – si legge nel documento – non consente la articolazione dei turni dei medici anestesisti rianimatori per le esigenze minime di funzionamento delle postazioni di urgenza/emergenza presso il presidio di Vico Equense, nonché presso il reparto di Rianimazione ed il presidio di Sorrento”.

Con l’organico a disposizione, chiarisce, è possibile assicurare solo la presenza di una singola unità medica h24 nei due ospedali e nulla più. Stando così le cose chiede al direttore sanitario di “disporre il blocco dei ricoveri di pazienti presso il reparto di Rianimazione e di attivare ogni possibile procedura per il trasferimento dei pazienti attualmente ricoverati”, per poi “ritenere il reparto di Rianimazione di fatto chiuso”.

Ma la carenza di anestesisti, oltre a determinare la chiusura della Rianimazione, non consente neanche di riprendere, come stabilito dalla Regione Campania, l’attività chirurgica di elezione e mette in discussione perfino quella di urgenza. Fonti ospedaliere fanno sapere che sono già sospesi da ottobre interventi chirurgici, ortopedici, otorinolaringoiatrici non urgenti o oncologici, ma necessari e non più rinviabili per curare patologie comunque molto gravose per i pazienti che attendono in lista da agosto. La Regione, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, si è resa conto che non esiste solo il Covid e tutti gli altri ospedali della Campania e le case di cura convenzionate hanno potuto riprendere l’attività. Solo i pazienti della penisola sono ancora una volta penalizzati.

Già oggi il Tribunale del malato della Costiera ha annunciato l’intenzione di presentare una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Nel frattempo il presidente, Giuseppe Staiano, ha diffuso una nota con la quale attacca i vertici della sanità pubblica ed anche gli amministratori locali. “Gli ultimi due degenti Covid ricoverati sono passati a miglior vita ed a tutti gli effetti da stasera (ieri, ndr) la Rianimazione chiude i battenti – si legge -. Siamo indignati perché la carenza di personale la stiamo denunciando da anni. Il problema non ha mai interessato nessuno e sia la politica, sia i personaggi che si sono alternati alla dirigenza dell’Asl hanno pensato solo a salvare la faccia mettendo la famosa “pezza”. I sindaci dove sono? Hanno protestato compatti per la chiusura del pronto soccorso di Vico Equense. E adesso? Sono affaccendati ad emanare ordinanze inaudite come quella del Comune di Meta che sospende i servizi domiciliari per le persone anziane e disabili durante tutte le feste di Natale”.

“La denuncia per interruzione di pubblico servizio l’abbiamo già pronta – prosegue Staiano – ma sappiamo che non basta. Ci appelliamo alla cittadinanza. Noi vogliamo che i cittadini sappiano che da oggi in poi una buona fetta del servizio sanitario locale non funziona più. Noi vogliamo che sappiano che è negato loro il diritto ad essere curati. Già da tempo, a causa della pandemia questo diritto era stato messo gravemente in discussione perché per mesi si è pensato esclusivamente al Covid dimenticando che ci sono malati cronici gravi, malati oncologici, malati rari; ci si è dimenticati che si può morire di infarto, di ictus, di tumore e via dicendo.

Vogliamo che sappiano che la politica se ne frega, la dirigenza sanitaria se ne frega; vogliamo che sappiano che il cittadino per chi ha il potere non conta niente perché chi comanda si preoccupa solo della propria immagine. Ma noi tutti, noi che non abbiamo soldi e conoscenze, se staremo male dove andremo? Dove ci sballotteranno? Che Natale indimenticabile, un Natale con regalo a sorpresa: la soppressione del sacrosanto diritto alla salute di tutti i cittadini della penisola sorrentina”.

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