SORRENTO. Nuovi sviluppi sull’incidente di piazza Sant’Antonino. Dopo il processo di primo grado, e in attesa della sentenza di appello, il presidente del comitato dei festeggiamenti, Antonino Colicchio, è stato accusato dal pmSilvio Pavia di falsa testimonianza. La prima udicenza di questo processo parallelo è in programma per il prossimo 6 maggio.
Tutto cominciò l’11 novembre 2009 quando in aula Colicchio venne ascoltato come testimone in merito al crollo della gru utliizzata per l’installazione delle luminarie per la festa di Sant’Antonino dei giardinieri che portò alla morte di Claudia Fattorusso e Teresa Reale. Colicchio già era stato interrogato a caldo dopo la tragedia nel 2007. Il presidente del comitato, però, nel corso dei due interrogatori, rese delle dichiarazioni che, nella sentenza di primo grado, emessa nel giugno 2010, vennero definite “differenti”.
Secondo l’accusa Colicchio affermò di non aver partecipato ad un incontro che si tenne nella basilica di Sant’Antonino, insieme al parroco don Giuseppe Esposito ed al titolare della ditta che effettuava l’installazione dei corpi luminosi, Francesco Donnarumma per pattuire il costo del servizio. Ma secondo l’accusa Colicchio, secondo il pm, a quella riunione partecipò, per cui, durante il dibattimento relativo alla tragedia dichiarò il falso.
Il procedimento a carico di Colicchio, stando alla difesa del presidente del comitato per i festeggiamenti, non ha influito sul primo processo, che intanto è approdato in appello. Per gli imputati di quella tragedia sono giorni decisivi, visto che la sentenza è attesa entro l’estate.
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