Blitz della Forestale e del Wwf contro le postazioni dei bracconieri in penisola sorrentina

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SORRENTO. In una sola notte sono state individuate decine di postazioni dei bracconieri e fermati due cacciatori con i cani che si aggiravano intorno ad un richiamo.

Una corposa squadra di vigilanza ambientale delle guardie giurate del Wwf Italia assieme ad una guardia venatoria dell’Arcicaccia, grazie alla fattiva azione sul campo del Corpo Forestale dello Stato di Castellammare di Stabia agli ordini del comandante Romualdo Apicella, hanno proceduto la notte scorsa all’individuazione e allo smantellamento di diverse postazioni per il richiamo delle quaglie e al sequestro degli impianti elettronici (altoparlanti, batterie, richiami elettroacustici, cavi elettrici e quant’altro) allestiti sulle alture della penisola sorrentina, in particolare sul versante da Piano di Sorrento (Colli San Pietro) fino a Vico Equense (Arola e Monte Faito).

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Talune postazioni erano state abilmente nascoste nel sottosuolo della montagna in vere e proprie casseforti in ferro, saldate ad arte e cementate nella roccia calcarea, chiuse da robusti catenacci e contenenti sofisticati impianti e timer per l’accensione e spegnimento programmato.

“Stiamo parlando dei famigerati “fonofil” – ci spiega Claudio d’Esposito presidente del Wwf penisola sorrentina – richiami elettroacustici che riproducono, per l’intera notte, il verso delle quaglie da catturare, attraendole nei pressi della postazione e rendendole prede facili per il bracconiere che, alle prime luci dell’alba, va a cacciarle con fucile e cani. Spesso, per poter sparare di questi tempi, a caccia chiusa, i fucili non vengono portati da casa ma sono nascosti nella montagna, dopo averne abraso la matricola, sotto i muri, in grotte o tra la vegetazione, costituendo un ulteriore grave pericolo”.

L’uso per la caccia dei richiami elettromagnetici ed elettrici è vietato, ma evidentemente non per taluni cacciatori che ritengono di poter impunemente infrangere la legge e depredare, a proprio piacimento, l’avifauna migratoria.

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“È pazzesco – spiegano i volontari del Wwf – sul Monte Faito di questi tempi è un vero concerto, provocato da piccoli ma potenti altoparlanti che riproducono il verso delle quaglie a tutto volume, echeggiando dalla tarda sera fino all’alba, rompendo la quiete dei luoghi per decine di chilometri. Il richiamo posizionato ad Arola ad esempio, alimentato da una potente batteria, si poteva sentire in tutta Meta e fino a Piano di Sorrento. La cosa più imbarazzante dell’operazione, e che ha fatto salire la tensione notturna, è stato il documentare come la montagna del Faito sia, in un certo senso, controllata a vista. Infatti non appena sono stati “spenti” i primi richiami è sopraggiunta nella notte un’auto con due tizi che dopo aver rischiato di speronarci frontalmente hanno iniziato a “pedinarci” per chilometri. Provvidenziale l’incontro all’altezza di Arola con una pattuglia dei carabinieri che hanno provveduto ad identificare le persone che, senza alcuna divisa, fregi o distintivi di riconoscimento, come la legge impone, si sono candidamente qualificate come guardiacaccia di un’associazione venatoria in pattugliamento antibracconaggio”.

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