Aumenta la tassa d’imbarco dall’aeroporto di Napoli. Gesac: Danno per il turismo

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Gesac, la società di gestione dell’aeroporto di Napoli Capodichino attacca il Comune partenopeo. Ieri la giunta del sindaco Gaetano Manfredi ha dato l’ok all’aumento di due euro dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco aeroportuale. Poi la prossima settimana, il 29 dicembre, è atteso il via libera anche da parte del Consiglio comunale.

Gesac esprime “sconcerto” per la decisione. “Tale provvedimento – scrive la società in una nota – è stato assunto mentre sono ancora in corso interlocuzioni con il governo per individuare una soluzione che, nel pieno rispetto del Patto per Napoli che prevede tale aumento, consenta almeno di differirne l’attuazione all’inizio del 2025” e non a partire dal primo gennaio.

“La delibera – prosegue Gesac – ha di fatto interrotto il dialogo con la società di gestione aeroportuale che aveva proposto soluzioni alternative, anche alla luce della posizione assunta dall’Aicalf (Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares), in una lettera inviata il 29 novembre scorso al sindaco e agli assessori competenti, a cui, risulta, non è mai stata data risposta”.

In questa lettera, l’Aicalf aveva “chiaramente espresso preoccupazioni sul paventato aumento di 2 euro dell’addizionale di imbarco che di fatto avrebbe portato la tassa a 8,50 euro per passeggero, causando – evidenzia Gesac – una rilevante perdita di competitività per l’Aeroporto di Napoli, a vantaggio di altre destinazioni italiane ed estere. L’aumento determina, infatti, per le compagnie aeree, una minore sostenibilità economica dei voli, che quindi verrebbero ridotti in termini di numero e frequenze, con un conseguente impatto recessivo sul turismo e l’economia della città di Napoli e della Campania nel suo complesso”.

Nella delibera si sottolinea che “tale aumento avrà anche una funzione “compensativa”: cioè rappresenterà una contropartita per i disagi che l’aeroporto arrecherebbe alla città di Napoli. Un atteggiamento grave – sostiene la società – e non condivisibile, che farebbe di Napoli una delle pochissime città al mondo “ostili” al proprio aeroporto, considerato come un problema e non come una straordinaria opportunità di sviluppo e di occupazione, di cui essere fieri”.

Per Gesac l’incremento della tassa aeroportuale d’imbarco sarebbe “solo indirettamente” un danno per la società “lo è invece direttamente per la città e per i cittadini. Per la città in quanto, come abbiamo ampiamente dimostrato con dati inoppugnabili e come denunziato dalle stesse compagnie aeree, questo determinerà un sensibile calo del traffico. La flessione del traffico provocherà danni immediati al turismo e, in prospettiva ravvicinata, allo sviluppo della città e all’occupazione diretta e indiretta collegata all’aeroporto, oltre che per i cittadini napoletani che, partendo dal loro aeroporto, pagheranno tariffe più alte”.

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