In rappresentanza del settore extralberghiero, l’Atex ha rivolto un appello ai sindaci dei comuni della penisola sorrentina e dell’isola di Capri, per chiedere ufficialmente alla Regione Campania una rimodulazione del Piano Economico Regionale al fine di valutare di destinare al turismo maggiori e specifiche risorse.
“A tal proposito – spiega il presidente Sergio Fedele – potrebbe essere utile un confronto tra i sindaci dei comuni della penisola sorrentina e dell’isola di Capri con il governatore Vincenzo De Luca su tale questione. La situazione economica della filiera turistica è disperata. Il Piano Economico Regionale mette a disposizione 900 milioni di euro per famiglie, imprese e lavoratori.
Premettiamo che riteniamo molto positivo che la Regione Campania abbia, come metodo, sollecitato le amministrazioni comunali e le associazioni a presentare proposte per la definizione dello stesso Piano.
E nello stesso tempo siamo consapevoli di quanto sia grande il problema economico che ha causato e causerà questa maledetta epidemia.
Purtroppo però dobbiamo evidenziare che il turismo, in questo Piano, è stato marginalizzato. Le risorse destinate alla filiera turistica sono esigue e assolutamente insufficienti. Occorrono importi molto più elevati che a nostro avviso vanno presi dalle misure sociali quali l’incremento delle pensioni minime a 1.000 euro, misura giusta, ma che deve essere presa a livello nazionale, liberando ingenti risorse che vanno appostate sul capitolo turismo.
Nessuna attenzione è stata data a quelle zone, quali la penisola sorrentina e l’isola di Capri ad esempio, che abbiamo definito Zone a Turismo Prevalente in cui il Pil sviluppato dalla filiera turistica diretta e indiretta supera l’80% e che vivono un momento disperato.
Le uniche misure destinate al turismo sembrano più misure assistenziali per i lavoratori (giuste) ignorando però le imprese, che, se moriranno, trascineranno purtroppo con loro anche i lavoratori. Per questo abbiamo chiesto ai sindaci di confrontarsi con il governatore De Luca per una rimodulazione del Piano Economico Regionale”.