Aggressioni da parte di cani al Faito, stop al pascolo

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Dopo le ultime aggressioni da parte di cani ai danni di turisti sul monte Faito, il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello, ha deciso di correre ai ripari. Ha pertanto emanato un’ordinanza che impone il divieto “di introduzione di animali non autoctoni e delle attività di pascolo e transito delle greggi e degli armenti in località monte Faito fino all’adozione di apposito regolamento”.

Di seguito il testo dell’ordinanza:
Il Monte Faito vede insediata una comunità residente, imprese legittime e rappresenta una
delle principali mete turistiche del Comune di Vico Equense tra le cui peculiarità vi è la presenza di flora e fauna selvatica di rilevante interesse scientifico oggetto di specifica tutela quale Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), designate ai sensi della Direttiva 92/43 CEE “Habitat”, del regolamento di attuazione di cui al DPR 357/97 e della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, nonché prestigioso Sito di Interesse Comunitario IT 8030008 – Denominato Dorsale Dei Monti Lattari.
Negli ultimi anni la detta località è stata oggetto di pascolo e transito abusivo di greggi di ovini ed armenti di proprietà di soggetti privi delle necessarie autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività di pastorizia, nonché della disponibilità materiale di un terreno e/o appezzamento adatto e sufficiente all’alimentazione del bestiame, ovvero, senza che il transito sia stato la diretta conseguenza di uno spostamento finalizzato al raggiungimento di altri comuni ove godrebbero dell’utilizzo.
A seguito ed a guardiania degli animali da pascolo, vi sono cani di razza -presumibilmente- maremmana, pastori del Caucaso, ed altri meticci di grossa taglia, che con la loro spiccata aggressività limitano la fruizione dei luoghi costituendo un grave pericolo per la pubblica incolumità di residenti, turisti e di avventori.
Nel corso dell’ultima estate si sono registrate numerose aggressioni ad opera di cani posti a guardia delle greggi, come da segnalazioni pervenute da parte di privati cittadini, escursionisti, fruitori della montagna, e danneggiamenti arrecati ai gestori di attività turistiche presenti sul Monte Faito.
È accertato scientificamente che l’introduzione di animali non autoctoni nei luoghi oggetto di tutela, così come il transito e la sosta delle greggi di ovini e armenti all’interno di aree protette e vincolate cagiona gravi danni alle colture, alla flora ed alla fauna selvatica, e rappresenta una espressa e grave violazione delle disposizioni di Legge e dei Regolamenti del Parco.
La singolare e ripetuta prassi di introdurre illegalmente animali all’ interno delle zone protette del Monte Faito, peraltro, si potrebbe collegare alle recenti operazioni poste in essere dalle forze dell’ordine per lo smantellamento di presidi illeciti da parte di soggetti non residenti, né dimoranti, né aventi attività lecita e legittima nell’ interno del Territorio cittadino.
Tutto ciò genera illegalmente ripercussioni gravissime di carattere ambientale, pregiudizio per la flora e la fauna presenti sul Monte Faito protette da apposite disposizioni internazionali, ed apporta anche un espresso danneggiamento economico, oltre che comportare un pericolo igienico sanitario, ed un gravissimo consequenziale allarme di Ordine pubblico e pubblica sicurezza.
Gli Uffici Comunali hanno altresì accertato uno stato di totale ed illegittimo abbandono delle enormi superfici del Monte Faito da parte degli Enti Pubblici proprietari che, di certo involontariamente, ha contribuito a generare le diffuse attività illecite che sono state individuate proprio all’ interno delle aree e degli immobili appartenenti alle dette Amministrazioni pubbliche.
Considerato che
L’introduzione di animali non autoctoni, e la presenza abusiva delle greggi e dei cani
all’interno di aree protette denominate Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e della zona “B” di Parco che è ricadente all’interno del Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT 803008- Denominato Dorsale Dei Monti Lattari, dà luogo a comportamenti volutamente in contrasto con la normativa nazionale e regionale, nonché in violazione delle norme a presidio della sicurezza dei luoghi e dell’ Ordine pubblico.
La presenza cani di grossa taglia (oltre che di ovini, equini ed altre specie), privi di microchip o tatuaggi, e non iscritti alla rispettiva anagrafe, come invece prevede la Legge n. 473 del 22 novembre 1993, configura il reato p. e p. dall’art. 727 c.p. per l’abbandono degli animali e la violazione della Legge n. 281 del 14 agosto 1991 in materia di prevenzione del randagismo e dell’Ordinanza del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, concernente l’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009)
Le attività di transito e pascolo delle greggi ed armenti, e dei cani ad esse legate, a tutt’oggi risultano abusive perché praticate all’interno della zona “B” di Parco che è ricadente all’interno del Sito di Interesse Comunitario IT 803008- Denominato Dorsale Dei Monti Lattari ed in assenza di uno specifico regolamento afferente dette attività.
RITENUTO necessario vietare l’introduzione in luoghi pubblici ed aperti al pubblico, ovvero anche nelle aree boschive e forestate del Monte Faito di animali non autoctoni ed il transito ed il pascolo abusivo per equini, bovini, e greggi al fine di salvaguardare la pubblica incolumità, l’ambiente, ed evitare di arrecare danni alla flora ed alla fauna presenti nell’area protetta ubicata all’interno zona SIC, ZSC e ZPS di Parco.
Dato atto dell’inosservanza delle norme igienico sanitarie originate dai comportamenti degli animali, in particolare dei branchi di cani non autoctoni e non legati a private dimore di residenza, non governati dai proprietari/conduttori delle greggi che costituiscono fonte di pericolo per la popolazione.
Dato atto che:
è essenziale e doveroso garantire l’igiene pubblica e la sicurezza urbana ed extra urbana, quali
fondamentali diritti degli individui prevenendo fenomeni e situazioni pericolose e dannose alle persone, agli animali ed alle cose, sia volontarie che involontarie, che possono generarsi nell’ambito delle attività di pastorizia.
con separati provvedimenti si darà seguito ad ordinare ai soggetti titolari delle proprietà pubbliche e private coinvolte di adottare i dovuti comportamenti atti ad evitare il ripetersi di situazioni di gravissimo pregiudizio per i turisti, i residenti, i frequentatori e le attività del Monte Faito.
Richiamato il potere di emettere Ordinanze contingibili e urgenti per superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela dei residenti, dei turisti e delle attività legittimamente insediate al Monte Faito, nonché al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica, ossia l’integrità fisica della popolazione, e la sicurezza urbana, onde prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità;
Ordina l’assoluto divieto di introduzione di animali non autoctoni e delle attività di pascolo e transito delle greggi e degli armenti in località monte Faito fino all’adozione di apposito regolamento recante la disciplina delle attività di pascolo e allevamento di animali.

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