Affitti brevi, i Comuni non possono imporre divieti

“Le amministrazioni locali non possono imporre divieti agli affitti brevi a scopo turistico”. È in sintesi quanto stabilisce la recente sentenza del Consiglio di Stato, che accoglie il ricorso presentato contro il Comune di Sirmione, ribadendo che le locazioni turistiche gestite da privati, in forma non imprenditoriale, non rientrano tra le strutture ricettive e non possono essere soggette a vincoli normativi comunali.

“È un principio importante – commenta Agostino Ingenito, presidente di Abbac – che abbiamo sempre sostenuto. Ora ci auguriamo un cambio di passo da parte degli enti locali, che dovrebbero affrontare l’overtourism con politiche di governance e investimenti, e non penalizzando piccoli proprietari che rispettano tutte le regole”.

La pronuncia – sentenza n. 2928/2025 – afferma che le locazioni turistiche private non rientrano nell’ambito della legge 241/1990, in quanto espressione del diritto di proprietà e della libertà contrattuale. I giudici amministrativi sottolineano inoltre l’assenza di una normativa nazionale organica sugli affitti brevi, e ribadiscono che non è compito dei Comuni legiferare in materia.

Il caso ha origine nel 2022, quando il Comune di Sirmione aveva cercato di regolamentare le locazioni turistiche private con obblighi documentali aggiuntivi, ritenuti illegittimi. “È il mercato, non l’ideologia, a ridimensionare oggi il fenomeno degli affitti brevi in molte città”, conclude Ingenito.

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